Stava caricando i ponteggi su un furgoncino per portarli via dal cantiere, nella zona industriale di Olbia (nella foto di GalluraOggi). I tubi non erano stati ancora bloccati, e mentre lui saliva e scendeva dal mezzo si sono ribaltati e l’hanno travolto. Sarebbe questa la dinamica dell’incidente sul lavoro in cui ha perso la vita Angelo Serra, 46 anni di Nulvi (Sassari). La Procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta. Alle indagini, coordinate dal dirigente del commissariato di Olbia Ferdinando Spinnici, oltre alla polizia partecipa lo Spresal, il Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Ats. La sostituta procuratrice Ilaria Corbelli, titolare dell’inchiesta, ha disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio. Se si supporrà che l’operaio stesse lavorando in assenza di essenziali condizioni di sicurezza, non è da escludere che nelle prossime ore qualcuno possa finire sul registro degli indagati. Angelo Serra era molto conosciuto e benvoluto a Nulvi, paese natio in cui viveva con la moglie, dipendente della Provincia di Sassari. Le autorità cittadine stanno pensando di proclamare il lutto cittadino in concomitanza con i funerali, e intanto hanno annullato “Nul-vi dà gusto”, la vetrina enogastronomica delle eccellenze locali, in programma sabato prossimo.
“L’ennesimo infortunio mortale sul lavoro, accaduto all’operaio a Olbia, impone l’adozione di misure decisive. Occorre dire basta a questa strage ed occorre agire con tempestività”. Lo dichiara il segretario generale della Filca-Cisl Sardegna, Giovanni Matta. “È più che mai urgente un tavolo di confronto con le rappresentanze del mondo del lavoro, il sistema delle imprese e le istituzioni con l’intento di rendere esigibile il contenuto del testo unico sulla sicurezza sul lavoro e sopratutto applicare le norme basilari ed evitare nuovi morti. Siamo in presenza di uno scadimento delle attenzioni sull’argomento ed una sistematica elusione delle regole contrattuali e di legge. Occorre ristabilire comportamenti virtuosi – conclude Matta – e soprattutto fare della sicurezza e delle prevenzione la strategia portante per rilanciare e riqualificare il lavoro”.
“L’Ugl esprime sincero cordoglio ai famigliari dell’ultima vittima del lavoro a Olbia. Nel 2018 sono circa 400 i morti sul lavoro, oltre 650 vittime se si considerano anche gli incidenti mortali in itinere. I numeri in costante crescita confermano l’inadeguatezza degli organi di vigilanza e, a volte, la totale assenza. E non si tratta di scrivere leggi nuove, ma applicare quelle già esistenti inasprendo le sanzioni per chi non le rispetta”. Così Paolo Capone, leader dell’Ugl, in merito all’ultimo incidente mortale sul lavoro oggi in Sardegna. “È indispensabile che tutti gli operatori coinvolti nel combattere il fenomeno delle morti bianche collaborino insieme al Governo, che ha dimostrato aperture prevedendo investimenti sulla sicurezza e sulla salute nel lavoro. Servono più controlli e una maggiore formazione per i dipendenti, soprattutto per quelli che svolgono mansioni particolarmente a rischio. L’Ugl continuerà nel suo impegno di sensibilizzazione con il tour ‘Lavorare per Vivere’ volto a diffondere una maggiore cultura della sicurezza”, conclude Capone.