I lavoratori della Sardinia Green Island ora si appellano al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e a Papa Francesco Alla quinta notte di occupazione della sala riunioni della presidenza della Giunta regionale, in viale Trento a Cagliari, gli operai della ex Ineos di Macchiareddu affidano ad una lettera rivolta al Santo padre e al Capo dello Stato le loro speranze ed ansie.
Da tre mesi sono senza copertura sociale, dopo quattro anni di cassa integrazione. “Le nostre famiglie sono alla fame – si legge nella lettera – qui c’è un imprenditore che non chiede soldi e che assumerebbe i propri dipendenti e si trova invece costretto a licenziarci per un’autorizzazione che non arriva da parte della Regione, insensibile al nostro dramma. La disperazione alla fine troverà vittoria sulla vita e sulla speranza, perché ormai siamo disposti a tutto”.
A rasserenare gli animi, oggi, sono arrivate le palme benedette da padre Giuseppe della chiesa della Santissima Annunziata. Le hanno intrecciate Elia Campus, un operaio della Sardinia Green Island e Alessandra e Beatrice, dei Centri servizi per il lavoro, Cesil e Csl, dal primo gennaio senza retribuzione e al 56/o giorno di presidio sotto i portici di viale Trento. “Ce le siamo scambiate in segno di solidarietà – raccontano i lavoratori – perché stiamo vivendo lo stesso dramma, l’augurio è che arrivi un segnale di speranza per chi lotta per un sacrosanto diritto”.