Salgono a quattro gli indagati per gli omicidi Monni e Masala

Si allarga l’inchiesta sull’omicidio di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni ucciso a Orune (Nuoro) l’8 maggio scorso mentre aspettava il pullman per andare a scuola, e sul delitto di Stefano Masala, il 29enne di Nule (Sassari) scomparso la sera prima dell’omicidio dello studente. Dopo i due indagati per entrambi i delitti – un minorenne di Nule e un suo cugino di 24 anni di Ozieri – la Procura di Nuoro ha notificato un altro avviso di garanzia per favoreggiamento ad un giovane di Ozieri, amico del 24enne. Ma sarebbe indagato, sempre per favoreggiamento, anche il padre del minorenne, attorno al quale ruota tutta l’inchiesta.

L’uomo – secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Nuova Sardegna – avrebbe avuto un ruolo importante nei giorni successivi alla rissa scoppiata nel dicembre 2014, in occasione di una festa paesana a Orune, tra suo figlio e lo studente poi ucciso. Rissa da cui sarebbe partita la spedizione punitiva nei confronti dello studente, provocata da apprezzamenti pesanti del minorenne nei confronti della fidanzata. Il padre del minorenne sarebbe intervenuto diverse volte nelle fasi successive al litigio tra gli amici dello studente di Orune e il gruppo del Goceano composto da giovani di Nule e di Ozieri. In particolare sarebbe intervenuto per la restituzione di una pistola appartenente agli amici del Goceano, scomparsa la notte della rissa.

Un delitto, quello di Orune strettamente collegato alla sparizione, la sera prima, di Stefano Masala: il giovane sarebbe stato usato dai due indagati principali, per avere un’auto “pulita” con cui raggiungere Orune e uccidere lo studente. La Opel Corsa grigia di Masala era stata avvistata dalle telecamere posizionate a Orune la mattina del delitto ed è stata trovata la mattina del 9 maggio bruciata nelle campagne di Pattada. La Procura di Nuoro ha disposto accertamenti tecnici non ripetibili sui resti dell’auto. (Ansa)

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