Rogo Gonnosfanadiga, il Wwf pronto a costituirsi parte civile. E chiede sospensione stagione venatoria

“L’incendio sviluppatosi tra Arbus e Gonnosfanadiga sta devastando un’area di grandissima importanza per la biodiversità che, tra l’altro, rappresenta il terzo areale per la presenza del cervo sardo. Contro questo crimine di natura che sta devastando uno dei tesori di biodiversità della Sardegna con più di mille ettari distrutti dalle fiamme il WWF è pronto a costituirsi parte civile nel momento in cui verranno individuati i criminali incendiari che hanno provocato questo disastro. Per questo ci auguriamo che le forze dell’ordine e in particolare il Corpo Forestale Regionale avvino rapide indagini su quanto accaduto”. Lo scrive in una nota la segreteria nazionale del World wildlife fund, che nell’Isola gestisce l’oasi di Monte Arcosu.

“In una situazione come questa chiediamo una sospensione della prossima stagione venatoria: si tratta di una misura indispensabile per dar modo alla fauna già sottoposta ad uno stress enorme di riprendersi senza dover fare i conti con le doppiette. Le aree distrutte dalle fiamme vanno immediatamente inserite nel catasto degli incendi: se i comuni non sono in grado di farlo chiediamo un’immediata attivazione delle prefetture. Gli incendi mettono a rischio la vita di migliaia di cittadini e turisti oltre a quella degli animali che vivono nelle aree devastate dagli incendi e provocano danni enormi a cominciare dal costo per la collettività di migliaia di ettari di capitale naturale, persi per sempre. Per gli incendi siamo in presenza di una emergenza senza fine che sta mettendo in ginocchio gran parte del paese: per questo è necessario un intervento straordinario, a cominciare dal numero di uomini e mezzi sul campo che risulta insufficiente rispetto alla dimensione di questa vera e propria catastrofe”.

 

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