Riqualificazione delle periferie, Nuoro partecipa alla rassegna “Urbanpro”

Il capoluogo barbaricino parteciperà con il progetto “Nuoro, le periferie al centro della città” a “Urbanpro”, la rassegna sui progetti di riqualificazione urbana che si sta svolgendo presso la Triennale di Milano. Un progetto, unico fra le proposte sarde, selezionato dall’Istituto nazionale di urbanistica (Inu) e coordinato dall’ingegner Francesco Licheri. All’idea hanno collaborato 25 professionisti fra ingegneri, architetti e pianificatori urbanistici appartenenti alla short list redatta dal comune di Nuoro.

I progettisti hanno presentato le loro idee assieme all’assessore dell’Ambiente ed Urbanistica, Giuliano Sanna. “Si tratta del lavoro di un team di professionisti del territorio che nel corso dell’ultima estate si è messo in gioco per redigere un progetto basato sulla riqualificazione urbana in chiave moderna – ha spiegato Francesco Licheri -, all’insegna della partecipazione del cittadino, destinato a diventare il protagonista del cambiamento della propria città. L’idea progettuale risponde agli indirizzi dell’amministrazione che ha chiesto un piano urbano basato su 3 asset fondamentali: cultura e istruzione, ambiente e sport”.

Con questo progetto Nuoro si candida al bando nazionale delle periferie, per cui il Governo ha stanziato 500 milioni: il capoluogo barbaricino potrebbe ricevere 18. “E’ un progetto complesso – ha affermato l’assessore Sanna – che ha come obiettivo principale quello di riqualificare le periferie non solo come area urbana di pregio, ma anche in vista del miglioramento della percezione della città facendo sentire i cittadini protagonisti. Sono previsti, infatti, una serie di laboratori in cui tutti potranno dire la loro”.

“Attraverso un filo conduttore definito ‘il fiume verde’ – ha sottolineato l’assessore – varie parti della città verranno connesse in un percorso che si snoda attraverso l’asse est-ovest, che va dal monte Ortobene fino a Badu ‘e Carros. Si punta alla riqualificazione ambientale e a creare migliori condizioni di camminabilità e di ciclabilità dei nostri quartieri. Insomma abbiamo voluto reinterpretare la città, puntando tra l’altro al riuso del patrimonio pubblico dismesso: penso per esempio all’ex artiglieria e all’ex Mulino Gallisai, strutture di pregio che devono essere rimesse in gioco”.

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