Regione in piena crisi mistica: per rilanciare l’artigianato spende 15mila euro in presepi

Bue e asinello, comprensivi di sacra famiglia, cercansi: l’assessorato al Turismo, artigianato e commercio ha pubblicato qualche giorno fa sul portale della Regione un avviso per l’acquisto di sei presepi artigianali creati da imprese isolane. Che la Regione Sardegna stia attraversando un momento di grande spiritualità già si sapeva, dato che neanche un mese fa il Presidente Ugo Cappellacci si trovava a Buenos Aires in missione per conto dell’Arcivescovo; contemporaneamente fervono nell’isola i grandi preparativi per la prossima visita cagliaritana del Papa.

L’acquisto natalizio programmato dall’Assessore al Turismo ha però anche del profano, essendo giustificato “nell’ambito delle iniziative tese a incentivare l’artigianato artistico“: i manufatti dovranno essere realizzati, ex novo e in esclusiva per la Regione, in ceramica, legno, tessuto, ferro, pietra o cuoio, da piccole e medie imprese attive nell’isola nel campo dell’artigianato tipico e tradizionale. Si attendono le adesioni entro il 9 settembre prossimo, le proposte saranno poi selezionate da una commissione che valuterà le sei migliori, da acquistare ad un costo massimo di 2.500 euro ciascuna.

I presepi più belli saranno poi esposti durante il prossimo Natale. Tra i requisiti si ricorda che “il manufatto dovrà essere composto da almeno i seguenti cinque pezzi: Gesù Bambino, San Giuseppe, Maria, bue ed asinello”. La stella cometa? In tempi di crisi evidentemente è un accessorio non indispensabile.

Francesca Mulas

 

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