Proteste per il latte, oltre 600 indagati. Tra i reati contestati anche la rapina

C’è anche l’accusa di rapina tra i reati contestati agli oltre 600 indagati, tra pastori, familiari, amici e simpatizzanti, per le proteste violente dello scorso febbraio in Sardegna legate alla vertenza sul prezzo del latte ovino. Le altre imputazioni formulate dalle diverse Procure isolane impegnate in questo filone d’inchiesta, riguardano la partecipazione a manifestazioni non autorizzate, in alcuni casi con dimostranti incappucciati, violenza privata e danneggiamento. Spicca la posizione di un 20enne, che si è visto recapitare 16 avvisi di garanzia con cinque denunce nello stesso giorno. Per una decina di persone le indagini si sono già concluse: quattro di loro andranno a processo a Sassari il 24 gennaio prossimo.

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Il punto della situazione è stato fatto in una riunione a Tramatza (Oristano), presenti non solo i pastori, ma anche il pool di avvocati, una quindicina, che stanno seguendo i diversi casi. I legali forniranno la loro consulenza gratuitamente: ci sono tuttavia alcune spese da pagare, come quelle per la cancelleria e per le copie dei video delle manifestazioni (dai 350 ai 600 euro per ciascun indagato). Qualcuno potrà accedere anche al gratuito patrocinio perché ha dichiarato un reddito inferiore agli 11.500 euro annui. Difesa e indagati stanno lavorando su un progetto di autofinanziamento per sostenere le spese ineludibili. “Ci stiamo organizzando in questa direzione – conferma Gianluigi Dettori, uno dei pastori che ha raccolto le adesioni degli indagati per indirizzarli al pool di avvocati – vogliamo che l’utilizzo delle somme raccolte venga fatto con assoluta trasparenza e che tutti possano sapere come vengono spesi i soldi donati”.

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