Progetto Eleonora. Il Comitato accusa la Saras: “Rifiuta il confronto e ci fa perdere tempo”

Ora è guerra diplomatica tra il comitato che si oppone alle trivellazioni previste dal “Progetto Eleonora” e la Saras. L’oggetto del contendere è chi in realtà rifiuti il confronto. Un’accusa che la Saras ha rivolto ai contestatori e che questi ribaltano sull’azienda. La quale – scrive il “Comitato civico No al Progetto Eleonora” in una nota – “ha sempre rifiutato di partecipare a tutti gli incontri pubblici che questo Comitato ha convocato a partire da dicembre 2011”. Del resto, si fa notare, fu proprio la Saras all’inizio del 2012 a dichiarare che avrebbe presentato il suo progetto “solo una volta ottenute le autorizzazioni per il pozzo esplorativo”. Dunque, osserva il Comitato, “una volta ottenuta la sicurezza di poter impiantare le trivelle nel nostro territorio”.

La polemica riguarda un’assemblea fissata dalla Saras per il prossimo 30 maggio. Non si tratta di un qualunque meeting, ma di un aspetto della procedura prevista per la Valutazione dell’impatto ambientale. Un incontro nel quale il soggetto che ha proposto l’intervento che incide sul territorio, lo espone pubblicamente. Bene, fa notare il Comitato, la Saras ha fissato questo incontro per un venerdì in un hotel che si trova a quattro chilometri dal centro abitato di Arborea. Insomma, un giorno e un luogo poco idonei a favorire il massimo della partecipazione.

Scrive in proposito il Comitato: “La Saras vuole dimostrare di essere disposta al dialogo? Bene, rinvii l’assemblea a sabato 1 giugno e si organizzi per convocarla presso il Teatro dei Salesiani, nel centro di Arborea, di modo da garantire la massima affluenza di pubblico”.

Quanto al recente passato, i contestatori affermano che la mancata partecipazione ad altri incontri convocati dalla Saras nasceva dal rifiuto di assistere a spot pubblicitari realizzati “nel bel mezzo della valutazione di impatto ambientale e senza la presenza dei funzionari regionali a garanzia di entrambe le parti”. “Questi incontri – sottolinea il Comitato – andavano concordati almeno un anno fa, non oggi. È evidente che chi si è sottratto al dialogo fino ad ora è la multinazionale milanese, non di certo i cittadini che hanno sempre esposto pubblicamente, durante decine di assemblee e riunioni, le proprie perplessità e la propria contrarietà al progetto. Non si tratta di un difetto di comunicazione quanto di una strategia ben definita per cercare di recuperare un briciolo di credibilità dopo quasi due anni di silenzio”.

Ma ormai, si fa notare, è troppo tardi per recuperare il tempo perduto. Dunque, “la Saras prenda atto della situazione e accetti le richieste di Arborea e dei territori limitrofi: rinvii l’assemblea pubblica a un sabato mattina (noi ipotizziamo il 1 giugno, ma si tratta di una scelta che non è a nostra discrezione) oppure ritiri il Progetto Eleonora ed eviti di far perdere ulteriore tempo alla nostra comunità. Il dialogo e la partecipazione si costruiscono nel tempo, non nell’arco dei soli sessanta giorni di una procedura di Impatto ambientale”.

 

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