Procura Cagliari, indagini con software israeliano: ufficio da 6 e porta blindata

Il ‘gioiello’ arriva da Israele: è capace di recuperare da qualsiasi telefonino, anche danneggiato, i cip e le memorie fisiche, così da leggere tutti i dati che quell’apparecchio ha raccolto nella sua vita. Uno strumento d’indagine, unico nel suo genere, che da oggi funzionerà nel laboratorio informatico per le indagini della Procura Distrettuale della Repubblica e della Direzione Antimafia di Cagliari. “Una struttura d’eccellenza – ha detto la procuratrice Maria Alessandra Pelagatti, presentandolo – che ci consentirà di fare accertamenti anche molto importanti a costo zero. Un fiore all’occhiello che non mi risulta sia ancora operativo negli altri uffici giudiziari italiani”.

Dotata di moderni computer e di una strumentazione sofisticata, il laboratorio potrà contare su sei investigatori di Polizia giudiziaria formati in questi mesi. Realizzata con 250mila euro del milione e mezzo messo in campo dalla Regione per la Giustizia digitale, la stanza al quinto piano dell’ala nuova del tribunale sarà protetta da una porta blindata. Alla sua realizzazione hanno lavorato il procuratore aggiunto Gilberto Ganassi e i sostituti Daniele Caria e Enrico Lussu. “Questo laboratorio – ha spiegato Caria – consente a sei uomini di effettuare indagini anche molto complesse in pochissimo tempo e non solo per reati informatici”. All’interno è possibile “spacchettare” e analizzare qualsiasi computer, telefono, palmare, hard-disk e supporto di memoria. “Un pò quello che potrebbe fare un hacker – ha sottolineato uno degli investigatori – ma lo si fa per raccogliere elementi utili alle indagini”. Alla presentazione erano presenti il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu. “Il laboratorio è uno dei primi interventi realizzati – ha chiarito Spanu – ma il progetto prevede anche di dare più banda agli uffici giudiziari, fornire hardware moderni, realizzare il sistema di videoconferenza per i processi e creare la banca dati minori”. “Quando la Sardegna sta sulla frontiera dell’innovazione – ha osservato Pigliaru – diventiamo un esempio di cui essere molto orgogliosi”.

[Foto Ansa]

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