“Pagavo coi soldi del Gruppo le spese degli appuntamenti che il partito organizzava nel territorio”. Il senatore Silvestro Ladu (Pdl) respinge così le accuse rispondendo alle domande del pm Marco Cocco nell’ambito del processo che lo vede imputato con l’accusa di peculato per le spese dei fondi del Gruppo misto in Consiglio regionale nella scorsa legislatura.
“Ho pagato anche i locali, le pulizie e le varie spese dove si organizzavano di volta in volta gli incontri territoriali di Fortza Paris”, ha aggiunto il senatore. “Eravamo un movimento – ha spiegato Ladu – ma non ricordo chi siano stati i segretari regionali di Fortza Paris, io ero capogruppo. Forse uno è stato Pasquale Onida, ma non ricordo. Non eravamo un partito organizzato”.
Il magistrato ha chiesto chi pagasse tre collaboratori e militanti di Fortza Paris. “Il Gruppo non aveva nulla a che vedere col partito – ha risposto Ladu – gestioni separate che non avevano nulla in comune”.
“Io ero responsabile della contabilità del Gruppo ma non ho mai fatto incrociare i conti del Gruppo con i miei personali. In vita mia non ho mai fatto un deposito di soldi pubblici nel mio conto. Si può andare a controllare. Tutte le risorse in entrata e uscita dai Gruppi le ho ricostruite – ha detto Ladu consegnando al alla Prima sezione penale una tabella di conti dal 2004 al 2009 – avevamo un commercialista e altre spese per la gestione degli uffici. E’ diventato un caso nazionale ma non c’é stata una spesa folle dei 250 mila euro che mi vengono contestati”.
Quelle spese, di cui non sarebbe stata trovata rendicontazione, sono state contestate dalla Procura. Di questi fondi dei Gruppi circa 139 mila sarebbero stati prelevati allo sportello Bancomat, oltre 77 mila spesi con carta di credito e 36 mila riscossi allo sportello con assegni.