Pazienti “maltrattati e trascurati, buttati giù dai letti, messi in fila nudi e scalzi nell’andito in attesa della doccia” fatta “in un unico bagno per non sporcare gli altri”. E quello che succedeva non “poteva non essere noto” a chi si occupava di gestire il lavoro: Vittorio Randazzo, direttore regionale dell’Aias, e Sandra Murgia, responsabile della sede di Decimomannu. Per questo motivo la pm Liliana Ledda ha chiesto la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione per entrambi i dirigenti, al termine della requisitoria nel processo per maltrattamenti e lesioni provocate dai dipendenti ai pazienti. Le difese – gli avvocati Leonardo Filippi, Denise Mirasola, Andrea Chelo, Paolo Loria e Gianni Faa – parleranno nel corso dell’udienza in programma il 26 aprile.
Nella prima tranche del procedimento – il processo in abbreviato – tre imputati sono stati condannati, altri sette invece hanno patteggiato pene da un minimo di 2 anni e 8 mesi a un massimo di 3 anni. Le condanne sono state inflitte a Gabriella Muscas, infermiera, Elisa Giorgi, educatrice (per entrambe 2 anni e 8 mesi), e Sabrina Carta, infermiera (2 anni e 4 mesi).