Per sette anni ha preso la pensione della madre morta nel 2011: adesso una cagliaritana di 52 anni – di cui non è stata resa nota l’identità – è accusata di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. E deve anche restituire tutti i soldi: sono 43mila euro, accumulati in ottantaquattro mesi.
Sono stati i militari delle Fiamme gialle a scoprire il caso, durante un controllo coordinato dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione della frodi comunitarie. La pensionata è morta nel marzo del 2011, a 79 anni, quando la figlia – adesso denunciata – ne aveva 45. Ogni mese l’Inps erogava poco più di 500 euro, inclusa una indennità di accompagnamento. “I versamenti – spiegano dal Comando provinciale di Cagliari – sono andati avanti sino allo scorso marzo”. Un reato, quello commesso. “Gli emolumenti – è scritto ancora nel comunicato stampa – sono stati incassati illegittimamente”.
Stando alla ricostruzione della Guardia di finanza, pensione e indennità di accompagnamento venivano accreditati dall’Inps su un conto corrente cointestato a madre e figlia. Poi quest’ultima li spostava attraverso “altre operazioni bancarie, bonifici o emissione di assegni”. Di fatto quel conto veniva svuotato immediatamente.