Precari assunti in Regione, esposto in Procura: il Sadirs denuncia irregolarità

Arrivano in Procura i cento contratti a tempo indeterminato coi quali la Regione ha stabilizzato altrettanti precari a metà aprile, il 12 precisamente. L’esposto-segnalazione è stato depositato dal Sadirs, il sindacato autonomo che nelle scorse settimane aveva sollevato dubbi di legittimità su una decina di assunzioni.

La partita delle prime cento stabilizzazioni ha riguardato i precari con almeno trentasei mesi di anzianità, maturati nell’amministrazione regionale tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2015. Ma stando a quanto aveva denunciato a Sardinia Post il segretario del Sadirs, Luciano Melis, non tutti i neoassunti sono in possesso del requisiti. Quindi non tutti avrebbero avuto diritto a firmare il contratto a tempo indeterminato. In una decina di casi, i tre anni richiesti per aver diritto alla stabilizzazione sarebbero stati accumulati in altri enti pubblici o come liberi professionisti in Regione, quindi senza aver superato alcuna procedura concorsuale, come la selezione per titoli ed esami, invece prevista tra i requisiti di ammissibilità alla domanda di stabilizzazione.

Per queste ragioni il Sadirs ipotizza anche un danno erariale. L’esposto-segnalazione, infatti, non risulta depositato solo in Procura, a Cagliari: una copia è stata inviata pure alla Corte dei Conti, all’Autorità nazionale per l’Anticorruzione (Anac) e all’ufficio regionale competente sulla stessa materia.  Informati inoltre il Consiglio dei ministri, il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore di riferimento, Filippo Spanu, titolare del Personale e degli Affari generali.

Il percorso delle stabilizzazioni in Regione ha un punto zero: è la legge 37, votata dalla massima assemblea sarda a fine 2016. Tecnicamente si parla di “superamento del precariato”, a cui l’Esecutivo aveva dato corso approvando, sempre a dicembre 2016, la delibera 70 con la quale vennero fissate le regole delle assunzioni.

Proprio quei due passaggi, fatti un anno e mezzo fa nell’aula di via Roma e in Giunta, vengono citati dall’assessorato regionale al Personale, sentito sul punto dal nostro giornale. “Le procedure delle stabilizzazioni – sottolineano dagli uffici – sono state espletate correttamente, nel rispetto delle norme e secondo le indicazioni della legge 37, approvata dal Consiglio regionale, tenendo conto dei diritti e delle legittime aspirazioni di tutte le persone coinvolte”.

Il Sadirs, che ha ottenuto la documentazione attraverso una richiesta di accesso agli atti, solleva invece dubbi di legittimità su una decina di contratti. Il segretario Melis ribadisce: “Dalle carte in nostro possesso, alcune norme potrebbe non essere state rispettate. Ma saranno la magistratura, quella ordinaria e la contabile, a fare chiarezza. A stabilire la fondatezza o meno delle procedure seguite dalla Regione”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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