Porticcioli turistici in Ogliastra: un altro business di Sindacopoli

Al centro dell’inchiesta sui presunti appalti truccati c’è anche la progettazione dei porticcioli turistici a Tertenia e Tortolì, in Ogliastra. Valore: 27 milioni.

Sedici milioni per il porticciolo turistico a Tertenia, undici milioni per quello di Tortolì. Sono i grandi appalti dell’Ogliastra finiti al centro della nuova tranche investigativa su Sindacopoli che oggi ha mandato in carcere gli esponenti di Forza Italia Antonello Peru (vicepresidente del Consiglio regionale) e Angelo Stochino, rappresentante della massima assemblea sarda nella legislatura 2009-2014. In cella anche Salvatore Paolo Pinna, l’ingegnere desulese considerato il faccendiere di Sindacopoli, ovvero la figura di raccordo tra i politici e i funzionari delle stazioni appaltanti. In tutto sono 17 i nuovi avvisi di garanzia, con tredici persone ai domiciliari, tra cui i funzionari Anas Agostino Sandro Urru e Nicola Dinnella.

Come successo per la Sassari-Olbia, anche sui due appalti dell’Ogliastra “è riscontrabile la turbativa d’asta”. Lo sostengono la Procura di Oristano e il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle. Le gare sarebbero state truccate per “l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione”, si legge nella nota diffusa questa mattina dalla Guardia di finanza, a margine degli arresti. Il pm dell’inchiesta è Armando Mammone.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il sistema applicato per i porticcioli turistici di Tertenia e Tortolì è lo stesso utilizzato per i lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia: la gestione delle gare era controllata da un faccendiere, individuato appunto in Pinna. Il quale “retribuiva politici e funzionari mediante tangenti mascherate da consulenze, ma anche attraverso incarichi professionali per interposta persona, così come utilizzando contributi elettorali. In cambio Pinna otteneva la gestione in prima persona di una cospicua fetta di finanziamenti pubblici erogati sia dalla Regione che dallo Stato”.

Anche in Ogliastra è accertata l’effettiva esistenza delle mazzette. E questo al pari dei lavori per raddoppiare la dorsale del Nord, per la quale Procura e Fiamme gialle sostengono che Peru e Stochino abbiano ricevuto una tangente di 150mila euro ciascuno, pagata sotto forma di falsi incarichi affidati alla fidanzata e alla sorella dei due esponenti azzurri arrestati. La prima si chiama Alessandra Piras e di professione fa l’architetto; la seconda è Viviana Stochino, ingegnere. Entrambe sono indagate dall’anno scorso.

Con questa seconda tranche investigativa emerge il salto fatto da Sindacopoli che sembrava circoscritta ai soli appalti nei piccoli Comuni e con importo ridotto (sino a 20mila euro utilizzaando il metodo del ‘copia e incolla’): adesso gli inquirenti ritengono di aver accertato la ramificazione nelle grandi opere dell’Isola. Il tutto attraverso “precise strategie in cui è risultato difficile distinguere tra operazioni lecite e quelle illecite, essendo entrambe caratterizzate dalla presenza di tutta la documentazione contabile giustificativa”. E cioè “contratti, fatture e note di credito”.

Procura e Fiamme gialle sostengono infine che “il sistema si basava su un principio semplicissimo, che può essere tradotto cosi: chi porta i finanziamenti per l’appalto, lo gestisce poi a suo piacimento e in favore dei suoi sodali“. E a giudicare dal numero di indagati, arrivati a quota 95, Sindacopoli dà proprio l’impressione di essere un’organizzazione ampia.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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