Pm10, Cagliari più inquinata di Taranto per l’Agenzia Europea per l’Ambiente

Se si parla di polveri sottili pm10, Cagliari è addirittura più inquinata di Taranto. Il dato emerge dal nuovo report sulla qualità dell’aria in Europa dell’Agenzia europea per l’Ambiente, che analizza le concentrazioni dei principali inquinanti generati da trasporti, riscaldamento, industria e centrali elettriche nelle principali città italiane e europee. Insomma, la futura area metropolitana fa registrare una presenza di veleni allarmante rispetto ai valori-limite dell’Unione Europea. E da vero e proprio codice rosso per i criteri più stringenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Lo studio tiene infatti conto di entrambi i parametri. E in tutt’e due i casi il pm 10 nell’aria del capoluogo dell’Isola supera quello presente a Taranto. Stando ai parametri dell’Oms, che per questa classe di inquinanti non permette superamenti rispetto alla concentrazione di 20 microgrammi per metro cubo d’aria, le tre centraline della città dell’Ilva fanno registrare tra i 20 e i 23 microgrammi di pm10 per metro cubo d’aria. Contro i 31,3 dell’unica stazione di rilevamento di Cagliari. Questi i risultati delle due città nel 2013. In termini assoluti, sembra dunque non esserci confronto. Va comunque detto che la stazione di rilevamento del capoluogo dell’isola misura soprattutto il particolato generato dal traffico, sebbene non si possa escludere che, almeno in parte, quelle polveri provengano anche da altre fonti. Mentre a Taranto viene monitorato anche il cosiddetto inquinamento diffuso, grazie a misurazioni effettuate in aree non esposte a specifiche fonti inquinanti. Questo tipo di dati non è dunque disponibile per Cagliari.

Più in generale, dallo studio dell’AEA emerge che le grandi città e le aree metropolitane sono i contesti in cui si vive peggio e si muore di più, come confermano anche i dati ambientali relativi alle grandi città del nord Italia. Soprattutto nei contesti urbani, nel 2012 i principali inquinanti hanno causato 490mila morti premature nel vecchio continente, 84mila solo in Italia, dovute perlopiù all’insorgenza di patologie tumorali, del sistema respiratorio e dell’apparato cardiocircolatorio. Non fa eccezione Cagliari: sebbene l’Agenzia non rilasci dati specifici sulle morti premature nel capoluogo, lo screening della qualità dell’aria parla chiaro: nel capoluogo i superamenti dei limiti imposti dall’OMS riguardano anche le altre polveri sottili (pm 2,5), ritenute più dannose per la salute, non rilevate dal recente studio dell’Arpas sulla qualità dell’aria in Sardegna. A Cagliari sono presenti in quantità pari a 11,3 microgrammi per metro cubo d’aria contro i 10 consentiti nell’anno.

Sempre per l’Oms, nell’aria del capoluogo il diossido di azoto non supera i limiti, a differenza dell’ozono, la cui presenza fa segnare un significativo eccesso. Preoccupante, invece, la presenza del benzoapirene: Cagliari, con un superamento di circa 4 volte il limite, è una delle città italiane con la più alta concentrazione di questo agente cancerogeno e mutageno.

Sulla base dell’altra griglia di dati pubblicata dall’Agenzia dell’ambiente, la situazione appare invece meno critica. Il motivo è presto detto: gli standard dell’Unione Europea sono meno stringenti di quelli dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per quanto riguarda il pm 10, nel 2013 la performance del capoluogo si situa a ridosso del limite-soglia sancito dalle direttive europee. In pratica, dando per scontato la possibilità di superare per 35 volte l’anno le soglie consentite, l’Aea si limita a prendere in considerazione il trentaseiesimo valore più alto registrato, che a Cagliari  fa registrare una concentrazione di pm 10 pari a 48,5 microgrammi per metro cubo contro i 50 al giorno consentiti. Il dato non va comunque sottovalutato, visto che i valori statistici del capoluogo sono superiori a quelli di alcune capitali europee come Bruxelles o Berlino.

Stando sempre ai parametri dell’Ue, un discorso analogo vale per l’ozono, che a Cagliari è di poco inferiore ai limiti massimi consentiti. Mentre risultano meno preoccupanti le polveri pm 2,5.

Piero Loi

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