Pensionato ucciso, l’omicida confessa: ha tentato di ammazzare un altro uomo

Non è accusato solo del delitto di Adolfo Musini, l’88enne trovato cadavere nella sua abitazione di piazza Valsassina nel quartiere San Michele a Cagliari, ma anche del tentato omicidio di Ivaldo Marci, 63 anni, durante un tentativo di rapina compiuto ieri sempre a San Michele, a 24 ore dal ritrovamento del corpo di Musini. I carabinieri del Nucleo investigativo hanno accertato il collegamento tra i due fatti di sangue contestando all’arrestato, Eugenio Corona, di 40 anni, anche questo secondo crimine. Messo alle strette nei primi interrogatori, Corona ha ammesso di essere lui il responsabile dell’aggressione a scopo di rapina ai danni di Ivaldo Marci.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri Eugenio Corona, alla disperata ricerca di soldi per comprarsi la droga, la notte tra domenica e lunedì ha approfittato della finestra aperta di un’abitazione di via Podgora per introdursi in casa e fare razzia di denaro e oggetti di valore. Una volta entrato nell’appartamento, ha preso dalla cucina un coltello e ha iniziato ad ispezionare le varie stanze. Quando è arrivato in camera da letto ha visto il proprietario dormire e si è avventato su di lui affondando quattro volte la lama sul suo petto. Poi però si è fermato: aveva infatti riconosciuto la vittima e per paura è scappato. Durante la fuga si è ferito ad una gamba e le tracce di sangue lasciate sul posto hanno consentito ai carabinieri di risalire a lui. E alla fine Corona ha confessato.

Intanto i carabinieri hanno arrestato per favoreggiamento Antonio Perra, 41 anni. Secondo gli inquirenti, l’uomo ha accolto nella sua abitazione a Is Mirrionis Corona, subito dopo il delitto.

L’omicida è stato catturato dai carabinieri appena rientrato in casa, a pochi metri dall’abitazione di Musini. L’uomo ha confessato. Inchiodato dalle prove recuperate dai militari ha confermato di essere entrato nell’abitazione dell’anziano in cerca di denaro e di averlo ucciso sotto l’effetto di droghe. Per l’omicidio l’uomo avrebbe usato una cesoia trovata dentro casa.

Gli investigatori, coordinati dal pm Guido Pani, hanno fatto una parziale ricostruzione dei fatti. Il 40enne, arrampicandosi sui tubi del gas, ha raggiunto il balcone dell’appartamento del pensionato, ha forzato la porta-finestra ed è entrato in casa. Appena dentro è stato scoperto da Musini. Tra i due è scoppiata una violenta colluttazione. Il 40enne avrebbe afferrato una cesoia che si trovava nell’appartamento, colpendo ripetutamente l’88enne alla testa e al collo, uccidendolo. Avrebbe poi rubato poche centinaia di euro, fuggendo. Ha raggiunto la casa di un coetaneo e si è cambiato i vestiti, abbandonando quelli sporchi di sangue. I carabinieri, infatti, hanno sequestrato nella casa dell’amico – che adesso rischia l’accusa di favoreggiamento – tutti gli indumenti che saranno inviati al Ris per le successive analisi.

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