Da una caserma della provincia isolana – Bonorva – fino a Roma, al comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette. C’è un’indagine che parte da parte dalla Procura di Sassari per un caso di trasferimento di tre ufficiali dei carabinieri che vede indagato Del Sette per abuso d’ufficio. Un’indagine durata due anni – coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu – e che ha visto coinvolti un folto gruppo di inquirenti che hanno indagato sui colleghi. Ora, come riportato dalle dettagliate cronache de La Nuova Sardegna a firma Gianni Bazzoni, e come ripreso da Il Fatto Quotidiano, a inizio ottobre il caso è passato a Roma e in quattro giorni i Pm Francesco Dell’Olio e l’aggiunto Paolo Ielo hanno depositato la richiesta di archiviazione per tutti gli indagati.
Il caso dei trasferimenti degli ufficiali, la posizione dei sindacati Cobar e Cocer
Al centro dell’inchiesta il trasferimento, nel 2015, del comandante provinciale di Sassari colonnello Giovanni Adamo, del capitano Francesco Giola e del luogotenente Antonello Dore, comandanti della compagnia e del nucleo operativo di Bonorva. Secondo l’accusa, i tre non erano graditi ai sindacati dei carabinieri – il Cobar e il Cocer – e ci sarebbero state pressioni, al di là delle competenze, arrivate addirittura fino ai vertici perché venissero spostati. A carico dei delegati sindacali non sarebbero stati avviati invece in modo tempestivo i procedimenti disciplinari. Gli altri indagati sono l’allora comandante della Regione Sardegna Antonio Bacile e il delegato del Cocer, l’appuntato scelto Gianni Pitzianti. In particolare ci sarebbero contestazioni da parte dei comandanti, poi ‘puniti’ sull’operato di alcuni militari: abbigliamento con corretto, atteggiamenti e comportamenti non adeguati durante il servizio. Ma soprattutto un caso specifico accaduto in un’operazione di servizio a Pozzomaggiore dal quale nascono propositi di vendetta nei confronti del luogotenente.