Dare un valore all’assenza. Quella di un genitore verso una figlia. È la storia – raccontata sulla Nuova Sardegna – di una diciottenne che cita in tribunale il padre e chiede danni per 75mila euro per gli anni di trascuratezza.
A Sassari, un giudice del tribunale civile si trova di fronte il non poco difficile compito di calcolare quanto l’assenza del padre (che, dopo la separazione dalla compagna – scrive il quotidiano – a un certo punto ha versato il mantenimento mensile tenendo solo sporadici contatti telefonici) sia quantificabile in cifre.
Dopo aver compiuto la maggiore età, la figlia ha deciso, assistita dal suo legale, di citare il genitore a giudizio per ‘illecito endofamiliare’, cioè “la violazione per il codice civile del complesso dei doveri facenti capo al genitore, cui corrispondono diritti inviolabili e primari della persona”.
Sulla questione – riferisce il giornale sardo – esiste già “un pronunciamento della Corte di Cassazione che un anno fa aveva dato ragione a un 43enne di Firenze con una storia dai contorni simili”. Il prossimo 29 ottobre tramite il suo legale, l’avvocato Andrea Fiori, la ragazza presenterà in tribunale – insieme alla perizia medica per i danni psicologici – una richiesta di risarcimento di 75mila euro.