Si scava nel mondo delle campagne per cercare di risalire all’autore dell’omicidio di Mauro Antonio Carai, l’allevatore di 74 anni di Orune, ucciso a coltellate nella serata di venerdì e ritrovato in una pozza di sangue da uno dei figli intorno alla mezzanotte, nella strada sterrata che porta al suo ovile, a 20 metri dalla Statale 389.
Un omicidio efferato quello dell’allevatore che è stato colpito a morte da diverse coltellate in varie parti del corpo compreso il viso. I carabinieri del reparto operativo di Nuoro e della compagnia di Bitti, hanno passato al setaccio le campagne disposto posti di blocco e interrogato decine di persone, tra amici parenti e vicini di pascolo dell’allevatore, ma nessuno avrebbe dato informazioni risolutive.
Carai è stato trovato a due passi dalla sua Fiat Punto con la quale, forse all’imbrunire, stava rientrando a casa: il suo corpo era fuori dall’auto, dal cui potrebbe essere sceso per salutare qualcuno che conosceva. Dentro il veicolo non sono state trovate tracce di sangue o di colluttazione. Introvabili anche le chiavi della macchina e il coltello usato per il delitto. Una morte misteriosa quanto insolita quella di Mauro Antonio Carai, padre di sette figli e nonno di diversi nipoti che tutti a Orune descrivono tutto “casa e lavoro” e senza precedenti giudiziari a suo carico.
Gli inquirenti tendono a escludere la pista del delitto maturato per vendetta: nessun agguato dietro a muretti a secco né impiego di armi da fuoco. E non ci sarebbero nemmeno collegamenti con la faida che da 50 anni a questa parte ha tenuto in scacco il paese. L’ipotesi più accredita è quella di un omicidio d’impeto: una violenta discussione degenerata e finita nel sangue.
L’autopsia, disposta dal Pm di Nuoro Riccardo Belfiori che coordina le indagini, è prevista per domani nell’ospedale San Francesco di Nuoro. L’esame autoptico dovrà chiarire alcuni tasselli importanti per le indagini, quali l’ora del decesso e la causa esatta della morte.