Oristano, evasione fiscale da due milioni di euro in tre night club a luci rosse

Giovani donne straniere sfruttate. Retribuite con poche decine di euro a “prestazione” (e cioè uno spogliarello, una danza erotica), mentre ai gestori di quei locali andava il grosso delle somme pagate dai facoltosi clienti, fino a 300 euro. Un quadro che in altri casi analoghi ha determinato indagini per sfruttamento della prostituzione. Mentre questa volta la Guardia di Finanza di Oristano ha affrontato il problema da un altro versante: quello dell’evasione fiscale.

Un’evasione di grosse dimensioni: circa due milioni di euro. Messa in atto tra il 2009 e il 2012 da tre “circoli culturali”, l‘Impero (che ha dato il nome all’intera operazione: “operazione Impero”, appunto), il Simpson e il Caraibi. Si trattava in realtà di tre night club realizzati secondo uno schema sperimentato. Belle ragazze straniere “a rotazione” (almeno venticinque, secondo quanto si è fino a ora accertato) e clienti sardi danarosi. Commercianti, imprenditori, professionisti disposti a pagare trenta euro due bicchieri di champagne, ma in realtà uno solo perché l’altro bicchiere – quello offerto alla ragazza di turno – molto spesso era di acqua minerale.

Prestazioni di crescente intimità. Fino ai 300 euro per un’intera bottiglia di champagne che era in realtà il “biglietto d’ingresso” per le salette più appartate dove il cliente s’intratteneva in solitudine con la ragazza di turno.

Naturalmente la contestazione dell’evasione fiscale, delle violazioni amministrative e di quelle contrattuali – contestate a due gestori e a una donna dell’est che reclutava le ragazze – non esclude altre ipotesi di reato. Gli accertamenti sono in corso.

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