Fuori la religione dagli spazi comunali: con una delibera, approvata dalla Giunta comunale pochi giorni fa, l’amministrazione di Olbia mette nero su bianco un provvedimento antiterrorismo che riguarda i locali del Museo Archeologico, l’OlbiaExpò e l’Anfiteatro ‘M. Ceroli’ di Porto Rotondo e gli altri di proprietà del comune. La notizia si legge su La Nuova Sardegna di oggi.
Data la “particolare delicatezza dell’attuale situazione geopolitica, con fenomeni legati al terrorismo internazionale” – si legge nella delibera sull’assegnazione degli spazi comunali, approvata il 21 luglio scorso – e visto anche il carattere aconfessionale dell’Amministrazione, il Comune ha deciso di “non mettere a disposizione il Museo Archeologico, l’OlbiaExpò, l’Anfiteatro ‘M. Ceroli’ di Porto Rotondo e tutti gli altri impianti comunali, per lo svolgimento di eventi e/o iniziative che abbiano ad oggetto attività religiose, argomenti di natura religiosa e/o che abbiano finalità di propaganda ed indottrinamento religioso, nonché che possano
attenere all’interpretazione di testi sacri”.
Gli spazi saranno invece aperti a tutti gli altri eventi culturali e destinati alla collettività.