Muore dopo rovesciata: lutto per baby calciatore, campi vuoti nell’Isola

Tutti fermi: non si gioca a calcio. Giorno di lutto sui campi per la morte incredibile del piccolo Luca Puxeddu, di 10 anni, ieri sera a Quartu Sant’Elena, alle porte di Cagliari.  Non solo alla San Francesco, la società del bambino che ha perso la vita battendo il capo dopo una rovesciata, ma anche in tante scuole calcio di Cagliari e provincia. Annullati, in tante società, allenamenti e partite. Una decisione con il pieno accordo di allenatori e genitori che nei gruppi Facebook e su WhatsApp hanno inviato messaggi e cuori di solidarietà. Anche il Cagliari calcio partecipa al dolore della famiglia: “Un campo da calcio – riporta il suo profilo Facebook – dovrebbe regalare soltanto gioia a chi lo calca, il nostro pensiero vola verso il piccolo Luca e la sua famiglia”. E poi una promessa: “La prossima vittoria sarà per lui”.

La ricostruzione. Il bimbo ieri pomeriggio, attorno alle 19.30, è morto sotto gli occhi del padre che aveva seguito i suoi allenamenti, che lo aveva visto giocare e palleggiare solo qualche minuto prima. Poi quel tentativo di rovesciata e quella caduta violenta sul terreno in erba sintetica che non gli ha lasciato scampo. Il ragazzino giocava nella scuola calcio “San Francesco” e aveva preso parte a una partita di allenamento nei campi che si trovano nell’omonima via, dietro il cimitero cittadino. Luca, secondo una prima ricostruzione, aveva appena finito la partitella con i compagni, ma era comunque rimasto sul terreno di gioco. Voleva provare qualche tiro, qualche palleggio in più per affinare la tecnica, una cosa normale per i giovani calciatori. Il padre osservava tutto a bordo campo. Il ragazzino avrebbe tentato una semirovesciata, ma nella caduta ha battuto violentemente la testa sul terreno, perdendo i sensi. Il genitore si è subito precipitato in campo per soccorrerlo e ha tentato anche di rianimarlo. Nel frattempo, in pochi minuti è arrivata anche un’ambulanza medicalizzata del 118. I sanitari hanno cercato in tutti i modi di rianimarlo, sotto gli occhi disperati del padre, ma non c’è stato nulla da fare. In via San Francesco sono giunti anche i carabinieri della Compagnia di Quartu per i rilievi.

Il lutto e la vicinanza. Il magistrato ha disposto la restituzione della salma ai familiari. Il dramma ha sconvolto la scuola di calcio e l’intera comunità. Lo stesso sindaco Stefano Delunas è arrivato nella sede della società, che ha chiuso i cancelli in segno di lutto. “È stata una tragica fatalità – ha detto il primo cittadino – ho parlato con il presidente della società e ho controllato anche la certificazione sanitaria del bambino: tutto regolare. Il ragazzino – ha confermato Delunas – al termine dell’allenamento è rimasto in campo e dopo la rovinosa caduta si è rialzato chiamando il padre. Poi si è accasciato sul terreno senza più riprendere conoscenza”. Il sindaco ha quindi espresso cordoglio ai genitori.

Il torneo dedicato al baby calciatore. “Vorremmo dedicare il torneo di calcio di maggio al piccolo Luca, vorremmo ricordarlo in questo modo se la famiglia acconsente”: sono le parole del direttore tecnico, Claudio Cordeddu, della società San Francesco che ieri è subito intervenuto per soccorrere il piccolo Luca Puxeddu. “Era un bambino dolcissimo, sempre allegro – ricorda il direttore – era il secondo anno che giocava con noi nella scuola calcio. Oggi andrò a trovare la famiglia, saremo presenti al funerale”. Il direttore ricorda anche i momenti dell’incidente: “Ero nel campo accanto quando ho sentito le urla – racconta con la voce che gli si strozza in gola – sono subito andato a vedere cosa era accaduto. Ho visto Luca ed il padre, c’era anche il genitore di un altro bambino che è medico, poi è arrivato il personale del 118. Sembrava inizialmente che Luca si potesse riprendere. Hanno tentato per oltre 45 minuti di rianimarlo, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare”. Il direttore Cordeddu, come lo stesso presidente della San Francesco, ribadisce l’intenzione di voler intitolare al bambino il torneo di maggio. “È una nostra idea – dice – partecipano 150 squadre di tutte le categorie, chiederemo il consenso alla famiglia”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share