“Abbiamo voluto renderci conto fisicamente del luogo nel quale è avvenuta la tragedia della Moby Prince. Era importante per noi prendere contatto con la conformazione del porto e con le distanze.” È quanto affermato dal presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sul disastro della Moby Prince Silvio Lai al termine del sopralluogo avvenuto ieri mattina nel porto di Livorno.
I componenti della commissione sono saliti su una motovedetta della Capitaneria di porto e hanno ripercorso il tragitto che il traghetto effettuò quel 10 aprile 1991 prima della collisione con la Agip Abruzzo che causò la morte di 140 persone.
“Si è trattato anche di un atto fortemente simbolico, di un riconoscimento ad una città che ha subito una ferita profonda, una ferita che è dei livornesi quanto delle istituzioni della città – ha aggiunto Lai.
“Abbiamo da subito ritenuto fosse fondamentale vedere di persona gli spazi fisici e le distanze, per valutare e confrontarci con i resoconti dei fatti accaduti. La Commissione approfondirà ogni possibile aspetto di questa vicenda con l’aiuto della comunità livornese. Per fare questo – ha proseguito Lai – avremo bisogno di tutti e di ulteriore documentazione che fino ad oggi non è stata resa disponibile. Per ottenerla faremo sentire tutto il peso del Parlamento e del Governo”.
Ma un aiuto potrebbe arrivare anche dalle nuove tecnologie che possono consentire di ricostruire i fatti con maggiore precisione. “Pensiamo di poter aggiungere a materiali già esaminati competenze e interpretazioni che oggi sono possibili grazie a nuovi strumenti di indagine” ha concluso il presidente della Commissione.
Al termine del sopralluogo la Commissione ha incontrato nella sede della prefettura le istituzioni locali, il prefetto Tiziana Costantini, il Sindaco Filippo Nogarin e il Presidente della Provincia Alessandro Franchi che hanno apprezzato gli impegni della Commissione e garantito il massimo sostegno.