Migranti, con l’arrivo della ‘Rio Segura’ si apre la stagione dell’accoglienza a Porto Torres

Con l’arrivo della nave “Rio Segura” a Porto Torres si aprono nuove prospettive per l’accoglienza ai migranti. Lo scalo turritano è entrato, di fatto, nel circuito dei porti scelti dal Ministero dell’Interno per farsi carico dell’emergenza umanitaria, come preannunciato alcuni giorni dal Prefetto di Sassari nel corso di un vertice legato all’arrivo della “Dignity I” di Medici senza frontiere, dirottata poi all’ultimo momento in Calabria. Oltre allo scalo di Cagliari, dunque, nell’isola ci sarà d’ora un poi un secondo punto di riferimento per garantire un approdo sicuro e una gestione efficace della prima accoglienza. In un primo momento la scelta del Viminale sembrava più orientata verso Olbia, ma la città ha fatto capire che ci sarebbero stati dei problemi durante la stagione turistica. Il “no” giunto da Olbia ha fatto cadere necessariamente la scelta su Porto Torres, un porto più piccolo e più lontano rispetto alle rotte nel Mediterraneo ma comunque in linea con gli standard ministeriali.

Nel corso della giornata di oggi i migranti sono già stati accompagnati nei centri di accoglienza sparsi nell’isola: 145 in provincia di Sassari (16 a Campanedda-Sassari, uno ad Ozieri, 43 a Trinità d’Agultu, 5 a Valledoria, 50 a Lu Bagnu-Castelsardo e 30 a Palmadula), 185 in provincia di Cagliari (50 ad Assemini e 135 a Fluminimaggiore), 51 in provincia di Nuoro (23 a Sadali e 28 ad Aritzo) e 36 in provincia di Oristano (6 a Norbello, 5 a Sini, 5 a Cuglieri, 6 a Samugheo, 5 a Zerfaliu, 7 a Neoneli e 2 a Ula Tirso). Le condizioni di salute sono complessivamente buone, tranne qualche isolato caso dovuto alle conseguenze della lunga navigazione. Una équipe di pediatri era presente sul posto per assistere i 68 bambini presenti sulla nave. Sono stati sette i migranti per i quali si è reso necessario il ricorso al Pronto Soccorso del Santissima Annunziata di Sassari, quasi tutti per ipotermia, uno per un trauma toracico, un giovane per una grave cefalea. Dopo le prime cure, sono stati tutti dimessi. Con il sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler, ha seguito le operazioni di sbarco e prima accoglienza anche l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.

Gianfranco Addis, responsabile comunicazione della Caritas Turritana, presente ieri notte durante le operazioni di sbarco, afferma che la macchina organizzativa ha risposto bene. “Quello di ieri notte è stato il primo sbarco di questo tipo in un porto del nord Sardegna e c’era tantissima voglia di fare tra gli operatori e i volontari. Forse addirittura troppa, perché a mio parere il numero degli operatori presenti era eccessivo rispetto al numero delle persone da accogliere. In ogni caso, c’è stato un buon lavoro di squadra con la Protezione civile, il 118, la Croce rossa e le varie associazioni di volontariato. Come Caritas abbiamo offerto a tutti viveri e indumenti, soprattutto scarpe perché quasi tutte le persone a bordo erano scalze. Ma abbiamo garantito anche la presenza di quattro mediatori linguistici per lo scambio delle prime informazioni”.

Michele Spanu
Twitter @MicheleSpanu84

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share