Rio Segura, una nave spagnola, con a bordo 417 migranti, tra cui 126 donne e 68 bambini, ha attraccato intorno alle 22.30 al molo Asi dello scalo industriale di Porto Torres.
I profughi provengono dal Corno d’Africa in maggioranza da Sudan, Somalia ed Eritrea. Una giovane donna ha partorito due giorni fa in navigazione: è nata una femminuccia.
Dei migranti, recuperati nei giorni scorsi a largo delle coste libiche, trenta hanno la scabbia. Subito dopo le procedure di riconoscimento e di primo accertamento sanitario, che avverranno sulla nave e nel campo di primo soccorso allestito in porto, i profughi verranno accompagnati nei centri di accoglienza sparsi nell’isola: 145 in provincia di Sassari (16 a Campanedda-Sassari, uno ad Ozieri, 43 a Trinità d’Agultu, 5 a Valledoria, 50 a Lu Bagnu-Castelsardo e 30 a Palmadula), 185 in provincia di Cagliari (50 ad Assemini e 135 a Fluminimaggiore), 51 in provincia di Nuoro (23 a Sadali e 28 ad Aritzo) e 36 in provincia di Oristano (6 a Norbello, 5 a Sini, 5 a Cuglieri, 6 a Samugheo, 5 a Zerfaliu, 7 a Neoneli e 2 a Ula Tirso).
“La macchina dell’accoglienza è ormai rodata, abbiamo trasferito a Porto Torres il sistema collaudato con i 15 sbarchi gestiti a Cagliari”, spiega l’assessore Donatella Spano, a capo della Protezione civile regionale, che ha coordinato le operazioni cui hanno partecipato tutte le forze dell’ordine e numerosi gruppi di volontariato.
Al momento dell’attracco, dall’interno della nave si è levato il coro “Germania Germania”: è quella la destinazione ambita dai migranti. Si sospetta che a bordo ci siano anche nove scafisti che avrebbero trasferiti i profughi nel Mediterraneo.
Ieri sera Mauro Pili (Unidos) aveva lanciato un allarme sulle presunte dimissioni disposte per i pazienti sardi all’ospedale di Sassari per lasciare spazio ai migranti. Dal commissario dell’azienda ospedaliera sassarese arriva subito la smentita: “Al Santissima Annunziata non ci saranno dimissioni anticipate di pazienti per far posto ai migranti, a differenza di quanto afferma il deputato Mauro Pili”. E aggiunge: “È una bufala costruita ad arte”.