I migranti dispersi: in Algeria il comitato delle famiglie degli harraga scomparsi

Di tanti, troppi giovani algerini negli ultimi anni si è persa traccia: spariti mentre cercavano di attraversare il mare per raggiungere le sponde europee del Mediterraneo secondo una rotta Annaba-Sulcis inaugurata nell’agosto del 2006.

Annegati, imprigionati in qualche carcere straniero, scomparsi nel paese che li ha accolti? Per tentare di ricostruire la sorte dei migranti invisibili partiti dall’Algeria si è costituito il Comitato delle famiglie degli harraga spariti in mare: il loro rappresentante è Kamel Belabed e da nove anni cerca suo figlio Marwan, partito a 25 anni nell’aprile 2007 insieme ad altre dieci persone e mai più ritrovato. Non spariscono solo disperati e disoccupati: da anni si cerca anche Mourad, nipote dell’ex presidente dell’Algeria Chadli Bendjedid. Anche lui come i suoi coetanei cercava con la traversata del Mediterraneo un futuro migliore.

Tutti i genitori sono convinti, e le organizzazioni non governative lo confermano, che alcuni dei loro figli siano stati intercettati dalla guardia costiera tunisina e detenuti nelle prigioni segrete costruite anni fa dall’ex presidente della Tunisia Ben Ali nell’ambito di azioni anti terrorismo: in Tunisia infatti chiunque entri illegalmente è considerato per legge come un potenziale terrorista. Nel comitato ci sono anche familiari sicuri che i propri ragazzi siano riusciti ad arrivare in Italia ma da qui ne hanno perso le tracce: i tentativi di incrociare i dati di identificazione algerini con quelli italiani sono andati a vuoto.

Francesca Mulas

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