Non solo i tre sindacalisti. Ci sono anche altri tre funzionari della Carbosulcis nel registro degli indagati a seguito dell’inchiesta per truffa ai danni dello Stato legata alle presunte maxi buste paga. Stipendi gonfiati, secondo il pm di Cagliari Marco Cocco, col riconoscimento di rimborsi e indennizzi non dovuti, come quelli riferiti alla discesa nelle miniere estesi anche a chi lavorava negli uffici del polo di Nuraxi Figus.
Tra gli indagati spiccano l’ex responsabile del personale Antonio Cuccu e gli amministrativi Paolo Angotzi e Rita Ibba. Da subito, invece, era emersa l’iscrizione nel registro degli indagati degli allora sindacalisti Giancarlo Sau (Cgil), Luigi Marotto (Cisl) e Stefano Meletti (Uil), difesi dagli avvocati Roberto Frongia e Annamaria Busia. Meletti, in particolare, era salito alla ribalta delle cronache con un gesto eclatante durante le proteste del 2012 nei cunicoli della miniera: in diretta Tv aveva tentato di tagliarsi le vene dei polsi, ma era stato bloccato.