Piantine di marijuana modificate geneticamente per alzare il livello di principio attivo ed evitare una eccessiva crescita in altezza, un’immensa coltivazione, con quasi 9mila piante, disposte su quasi tre ettari di terreno, pronte per essere tagliate, essiccate e vendute in Sardegna e nel Lazio. Lo hanno scoperto gli agenti della squadra mobile di Oristano in località Sau Caria a Santa Giusta. Sequestrate complessivamente 8.860 piante di marijuana e 350 chili di erba già tagliata. Cinque le persone finite in manette per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti: il propritario del terreno, Nino Vacca, 66 anni, nato a Ovodda e residente a Santa Giusta; Giovanni Maria Giobbo, 56 anni di Orgosolo, Thomas Cancellu, 22 anni di Oliena; il 55enne Angelo Muscau di Orgosolo e Francesco Goddi 44 anni di Nuoro.
L’operazione, scattata qualche giorno fa, è direttamente collegata all’arresto di Antonio Marroccu, 32 anni di Nuoro, del 5 ottobre scorso a Marrubiu. In quella occasione la polizia sequestrò oltre un quintale e mezzo di marijuana. Secondo gli investigatori la droga era una parte del raccolto proveniente dalla piantagione di Santa Giusta. Proprio approfondendo le indagini dopo l’arresto di Marroccu, gli uomini della squadra mobile, coordinati dal dirigente Samuele Cabizzosu, hanno individuato la piantagione. Era stata realizzata in un terreno dove l’anno scorso si trovava una coltivazione legale di cannabis. I poliziotti si sono appostati in zona e l’hanno costantemente monitorata, anche con l’utilizzo di un drone. Sabato hanno visto arrivare un gruppo di persone che estirpavano le piante e le caricavano in un tir. Gli agenti sono subito intervenuti e, nonostante il proprietario del terreno sostenesse che le piante erano legali, hanno bloccato i cinque. Dalle analisi successive effettuate sui campioni di piante è emerso che avevano un principio attivo del 20 per cento superiore a quanto previsto dalla normativa. Inoltre non c’era alcuna autorizzazione per coltivare marijuana legale in quella zona.