Materiali scadenti per lavori su viadotti: l’inchiesta arriva anche nel Nuorese

Costruivano strade e viadotti in tutta Italia usando materiali di qualità e quantità inferiore a quelli dichiarati, con rischio per la stabilità e la sicurezza. E per non essere scoperti pagavano tangenti. La circostanza emerge dall’ordinanza di custodia cautelare con la quale il Gip di Napoli Nord ha disposto l’arresto, eseguito dai carabinieri di Caserta, di due imprenditori che lavoravano in tutta Italia, Francesco e Salvatore Nicchiniello. L’associazione temporanea d’impresa tra la Nicchiniello srl, la Palificazioni Alseo srl e la MB Costruzioni nel 2014 si era aggiudicata con poco più di 5 milioni (un ribasso di oltre il 40 per cento) un bando dell’Anas per i lavori di manutenzione straordinaria-recupero statico e funzionale dei viadotti Navile e Sa Pruna (nella foto) tra i chilometri 6 e 8 della statale 389-var, la Nuoro-Lanusei. Secondo la ricostruzione della Procura i Nicchiniello avrebbero corrotto il funzionario dell’Anas e impiegato minori quantità di fibre di carbonio e un acciaio di qualità inferiore, pagato al costo di quello migliore, ma anche utilizzato pali non certificati e non saldati a quelli esistenti.

Negli atti della Procura campana sono ci sono diversi indagati, alcuni anche in Sardegna: tra questi anche il funzionario dell’Anas Sardegna, Antonio Giacobbe, già coinvolto nelle indagini sulla ricostruzione del ponte di Oloé distrutto nel 2013 dal ciclone Cleopatra. L’inchiesta ha coinvolto le amministrazioni dei comuni campani di Villa Literno e Lusciano. Il Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della locale Procura, ieri ha disposto gli arresti domiciliari per il sindaco di Villa Literno (Caserta), Nicola Tamburrino. Nello stesso procedimento giudiziario risulta invece indagato il primo cittadino del vicino Comune di Lusciano, Nicola Esposito. Gli arresti sono stati disposti anche per il direttore responsabile dell’Ufficio tecnico di Villa Literno, Giuseppe D’Ausilio.

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