Le rose bianche e i gigli, un orsetto di peluche celeste, i palloncini bianchi tenuti dai bimbi e la favola L’Angelo per l’ultimo saluto a Gody, il bimbo nigeriano di 5 anni (Godpower Amadin) che l’altro ieri è morto nella piscina di una casa a Calasetta sulla costa sud occidentale della Sardegna mentre inseguiva un pallone con cui stava giocando. Alle 11 le mamme con le rose bianche e i bimbi al seguito sono entrati in silenzio nella chiesa di Bonaria a Sant’Antioco.
Nel Sulcis, è il giorno del dolore. La tragedia ha scosso le due cittadine: Sant’Antioco, dove il piccolo Gody viveva con i genitori, e Calasetta dove è morto. Nella Chiesa, familiari, amici e tantissimi bambini e adolescenti. Sopra la bara bianca, la foto di Gody. Presenti anche i due sindaci, Mario Corongiu e Antonio Vigo, con fascia tricolore e che hanno proclamato il lutto cittadino. Don Giulio Corongiu, parroco di Bonaria, ha letto una delle novelle di Hans Christian Andersen, L’Angelo. Non ci sono parole, né commenti, solo dolore per la scomparsa del piccolo: un “angelo” appunto, ha detto, che tutti vogliono ricordare. Il prete ha poi rignraziato tutta la comunità per “la vicinanza alla famiglia di Gody”. Un applauso ha salutato la bara all’uscita della chiesa.