Le bufale di Salvini sui migranti. Ecco come funziona (davvero)

Non si placa l’emergenza umanitaria dei migranti che sbarcano nelle coste italiane: proseguono senza sosta i viaggi della speranza dal fronte africano e da quello medio-orientale verso il nostro Paese alla ricerca di un futuro lontano da violenza e miseria. L’Italia rinforza il programma di accoglienza e anche l’Isola si prepara a fare la sua parte: dal Ministero negli ultimi mesi è arrivato l’invito ad ampliare la rete dell’ospitalità, e così le quattro prefetture sarde stanno chiudendo le procedure per individuare nuovi soggetti a cui affidare la gestione dell’accoglienza agli stranieri richiedenti asilo politico. Non si sa esattamente in quanti arriveranno, di certo le brutte notizie da Libia, Siria e Africa Sub-Sahariana fanno immaginare nuovi consistenti flussi di persone in movimento verso l’Europa.

Ma quanto costa il sistema dell’accoglienza in Italia e nell’Isola? Intanto una premessa: quella dei 35 euro che dal Governo italiano arriverebbero direttamente nelle tasche degli immigrati è una delle bufale più odiose sull’argomento nel nostro paese.

Secondo questa voce, amplificata di volta in volta dai social network, da certa stampa e da molti slogan politici che trovano terreno fertile soprattutto nella Lega di Salvini, lo Stato elargirebbe ogni giorno denaro a tutti gli stranieri che risiedono nel nostro paese in attesa del permesso di soggiorno.

Se è vero che ospitare gli stranieri richiedenti asilo politico o rifugiati costa realmente intorno ai 35 euro quotidiani, è altrettanto vero che questi soldi arrivano non dalle casse italiane ma dall’Unione Europea, per l’esattezza dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione istituito dall’Ue a partire dal gennaio 2014 proprio per affrontare i flussi migratori dai paesi extraeuropei.

E di certo i soldi non vengono distribuiti direttamente ai migranti come in tanti, troppi ancora credono: è il Ministero dell’Interno, dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, che si occupa di suddividere i contributi europei tra le regioni italiane in base al numero degli stranieri ospitati.

In Sardegna, al 31 dicembre scorso si sono registrati 1283 stranieri richiedenti asilo politico, ovvero il 2% dei 171 mila immigrati presenti nel Paese: una percentuale minima se si pensa che alla sola Sicilia spetta il 22% e al Lazio il 13%.

Per capire come ogni regione, Sardegna compresa, usa i soldi messi a disposizione dall’Unione Europea tramite il Ministero dell’Interno, basta vedere i bandi pubblicati nei mesi scorsi dalle Prefetture delle quattro province isolane, bandi redatti in linea con direttive nazionali.

A Cagliari la “Procedura aperta per la conclusione di un accordo quadro ai fini dell’aggiudicazione di affidamenti specifici per la gestione del servizio di accoglienza straordinaria di cittadini stranieri e dei servizi connessi” è stata pubblicata il 23 gennaio scorso ed è in via di chiusura: sul piatto ci sono circa 2,791 milioni di euro che andranno a “associazioni, altri organismi del privato sociale o operatori economici con esperienza in progetti di accoglienza” con cui la Prefettura cagliaritana stipulerà i nuovi contratti di a seconda delle necessità. I nuovi posti si aggiungeranno a quelli già occupati nei 17 centri di accoglienza straordinaria della provincia (sono 33 in tutta la regione) e nel Cpsa/Cara di Elmas, unico centro governativo in Sardegna dove oggi si trovano trecento persone.

Chi si aggiudicherà il servizio avrà dalla Prefettura un massimo di 35 euro circa al giorno per ciascun cittadino straniero arrivato, a cui dovranno essere garantiti assistenza generica, trasporti, colazione, pranzo e cena, prodotti per l’igiene personale e abbigliamento, biancheria, farmaci, assistenza sanitaria e culturale, orientamento al territorio e gestione amministrativa. E agli stranieri? Per loro una scheda telefonica di 15 euro all’arrivo e un ‘pocket money’ di 2,50 euro al giorno, sotto forma di carte prepagate o contanti per le piccole esigenze quotidiane come sigarette, giornali, schede telefoniche, foto tessere, alimentari, biglietti per i mezzi pubblici.

Lo stesso bando è stato pubblicato anche nelle province di Nuoro, Sassari e Oristano: secondo le stime prospettate dal Ministero potrebbero arrivare il 20% dei migranti in più rispetto a quelli già presenti sul territorio, le prefetture isolane sono dunque pronte a investire circa 10 milioni di euro per chi si occuperà di ospitarli.

“La Sardegna è tra le regioni italiane che vive meno il flusso dei migranti nel Mediterraneo, dato che in base alle quote stabilite dal Ministero dobbiamo accogliere il 2% del totale degli stranieri richiedenti asilo politico in Italia – sottolinea Carolina Bellantoni, vice prefetto vicario della Prefettura di Cagliari. “Oggi esiste nell’isola una rete consolidata di accoglienza costruita da da privati, associazioni e cooperative che collaborano con le Prefetture sul territorio. Credo che per l’Isola sia una bella opportunità anche lavorativa, dato che nel settore possono emergere reti e professionalità di livello. Non dimentichiamo che esistono anche realtà di eccellenza, come l’ambulatorio per i cittadini extracomunitari di Cagliari, che assiste gli immigrati temporaneamente presenti sul nostro territorio e fornisce un supporto importante per le donne e le mamme giovani”.

Buone notizie arrivano anche quando si parla del rapporto tra sardi e immigrati: “Gli isolani – prosegue Bellantoni – hanno risposto bene alla richiesta di accogliere i migranti, e a parte qualche episodio isolato non ho visto insofferenza o discriminazione. Certo a Cagliari e nel resto della Sardegna non si registrano numeri di fortissima immigrazione come Padova o Roma e c’è ancora molto da fare, ma rispetto ad altre regioni qui la rete dell’ospitalità funziona”.

Francesca Mulas

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share