I lavoratori della fabbrica Rwm: “Basta sedicente pacifismo, lasciateci in pace”

“Non tolleriamo che un autocostituitosi comitato, una Giunta o un Consiglio comunale, personaggi politici o altri ci strumentalizzino a soli fini di loro propaganda personale o elettorale o per sedicenti motivazioni pacifistiche. Nessuno di noi è interessato ad alcuna riconversione. Non vogliamo essere trascinati in vertenze che, anche in questo territorio, evocano solo scenari negativi, ma vogliamo solo continuare a lavorare onestamente e serenamente, come abbiamo sempre fatto, nel rispetto delle leggi”. Lo scrivono in una lettera aperta i 270 lavoratori dello stabilimento Rwm Italia di Domusnovas (Sud sardegna) e i 104 in pianta organica a Ghedi (Brescia), in risposta alle “discussioni e marce, oggetto di Consigli e risoluzioni di amministrazioni comunali, oltre che vero e proprio bersaglio di accanimenti mediatici e iniziative dal contenuto politico”. La Rwm produce bombe, munizioni e mine anti-uomo.

I lavoratori nella lettera sottolineano: “Non intendiamo assistere in silenzio alla proposta, avanzata da più parti in questi giorni, relativa a una riconversione del nostro stabilimento, assolutamente fantomatica, per questo del tutto inconsistente e, dunque, nient’altro che ingannevole tentativo di far credere che qualcuno abbia sinceramente a cuore noi e le nostre famiglie. Fuori da ipocrisie, la situazione reale è un’altra: è quella di tanti fra noi che provengono dalle varie realtà industriali del Sulcis-Iglesiente, del Cagliaritano e del Medio Campidano, in crisi o già chiuse, e che per anni hanno inutilmente sperato in un vero significato della parola ‘riconversione’, purtroppo solo abusata. Oggi, senza la possibilità di lavorare in questa azienda, molti di questi colleghi si troverebbero disoccupati. Tutti noi lavoriamo in questa azienda per libera scelta, fatta con coscienza, senza ricatti o costrizioni – sottolineano – lavoriamo in questa azienda perché siamo convinti di contribuire, con la nostra professionalità e dedizione, a produrre sistemi di alta tecnologia e sicurezza, al servizio (in tutti i sensi lecito) della difesa nazionale e internazionale, un comparto che occupa in Italia migliaia di lavoratori. Troviamo, pertanto, del tutto superficiale e preoccupante proprio per la sua superficialità, la propaganda che finisce per colpevolizzare il nostro lavoro, abbiamo la consapevolezza di lavorare nel rigoroso rispetto delle tante e giuste norme di controllo che regolamentano il settore della Difesa in Italia”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share