“Non ci lasceremo intimidire da chi getta fango alle persone”. Dal sindacato dei dipendenti della Regione arriva un’accusa pesante nei confronti del direttore generale di Laore, Antonio Monni (già condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale e nominato di recente da Cappellacci numero uno dell’agenzia), che avrebbe usato atteggiamenti intimidatori e minacciosi nei confronti dei dirigenti sindacali durante l’incontro per il rinnovo dei Contratti collettivi all’interno dell’Agenzia. La denuncia arriva da Luciano Melis, segretario generale del Sindacato autonomo dipendenti regione Sardegna (S.A.Di.R.S.), che in un comunicato ha raccontato i dettagli dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e il direttore generale. Durante la riunione Monni avrebbe fatto presente che riunioni simili erano inutili e avrebbe alzato la voce in modo brusco, in particolare accusando un dipendente e dirigente sindacale della Cgil di comportamenti gravi legati all’attività relativa al patrimonio dell’Agenzia, chiedendo anche se esisteva una norma per poter assumere provvedimenti disciplinari. “Il bersaglio si è spostato poi verso il sottoscritto e in particolare verso il nostro dirigente sindacale Giorgio Melis”, prosegue il segretario di S.A.Di.R.S., “accusandolo di uso improprio di buoni benzina dell’amministrazione, e con toni molto alterati minacciandolo ripetutamente. Non contento ha continuato con il suo atteggiamento e linguaggio minaccioso anche nei miei confronti”. Melis ha quindi fatto presente al Dg che avrebbe potuto delegare la contrattazione, se non era in grado di continuare senza minacciare o offendere. “Dopo aver chiesto conferma ai suoi collaboratori, ha dichiarato che così avrebbe fatto e non ci saremo più incontrati”. Il dirigente sindacale annuncia un comunicato con una descrizione molto più dettagliata dell’incontro, “per far comprendere la gravissima situazione che si sta vivendo a Laore”.
Il consigliere regionale Efisio Arbau ha presentato un’interpellanza alla Giunta in merito ai fatto raccontati da Melis, parlando di “fatti particolarmente gravi, lesivi della dignità dei lavoratori e della stessa immagine dell’Amministrazione Regionale”, con un “clima intollerabile ed accuse infondate”. Arbau chiede alla Giunta se è a conoscenza dei fatti e in particolare quali siano i provvedimenti che intende assumere per riportare la serenità all’interno dell’Agenzia.