LA STORIA. Hana e le altre migranti: il viaggio e i segni delle violenze

“Dove siamo? Siamo a Roma?”. Hana Ali Alsow, è felice di essere qua, anche se non sa dove si trova. Ha solo 18 anni, ma è già scappata dalla sua terra, la Somalia, dove regnano guerra e povertà. È tra le donne già sbarcate dalla nave spagnola militare ‘Numancia’ con a bordo 669 migranti, visitate e identificate: due braccialetti e una ricetta per qualche problema di salute, non grave. Ha già consumato il pasto offerto dalla Croce Rossa, nel frattempo beve un tè caldo ricevuto dai volontari della Protezione Civile di Sinnai.

Hana si trova insieme alle sue compagne di viaggio seduta sotto un tendone allestito già da ieri dalla Protezione Civile, e cerca di raccontarci il viaggio trascorso in cerca di fortuna e le violenze subite. Il sorriso stampato in faccia, sembra aver dimenticato la sofferenza appena trascorsa. Ci tiene a farsi fotografare mentre sorride e abbraccia un’amica, mentre con le mani forma un cuore, e poi chiede di rivedere gli scatti. Racconta un viaggio passato con tante difficoltà. “Avevamo tanta fame, molti miei amici sono morti di fame”- spiega la giovane ragazza -“mangiavamo quello che trovavamo in acqua”.

Anche le amiche vogliono comunicare, vogliono mostrare i segni della violenza subita nel loro paese, e chiedono di essere fotografate. Un livido, molto grande, un’altra mostra una ferita, continuano a ripetere che sono state picchiate. Chiacchierano tra di loro, regalano un sorriso a chi si avvicina, chiedono qualche sigaretta e accettano volentieri le caramelle e qualsiasi cosa venga donata. I bambini si intrattengono giocando con un pallone con gli operatori, lo lanciano dall’altra parte delle transenne, dove non può accedere nessuno, chiunque passi lo raccoglie e lo rilancia. E i piccoli eritrei e somali si divertono così.

Intanto procedono le operazioni di sbarco, nel primo pomeriggio neanche la metà di loro è riuscita a scendere dalla nave.

Monica Magro

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share