La morte di Sciola, le reazioni della politica sui social

“Ci eravamo ripromessi di vederci presto a San Sperate per parlare di idee e della nostra Terra. Purtroppo non sarà così, perché Pinuccio Sciola ci ha appena lasciato ed è per me un grandissimo dolore”. Comincia così il post scritto su Facebook dall’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, sulla morte di Sciola. “Perdiamo l’artista che ha liberato i suoni dolci e ancestrali dalle nostre pietre, la persona generosa che ha fatto di San Sperate e della sua casa la casa di tutti. E soprattutto perdiamo un uomo curioso, fiero e libero, capace di scrivere un pezzo del nostro essere e della nostra cultura e di portarli in tutto il mondo. Che oggi taccia ogni suono, perché possiamo ascoltare le sue pietre porgergli l’ultimo saluto”.

Quella della Firino è la prima reazione postata su Facebook da un rappresentante della Giunta sarda. Ma sono migliaia i tributi della Rete a Sciola in questa giornata che Sardinia Post sta seguendo anche attraverso i social, dove la deputata del Pd, Caterina Pes, ha scritto: “La Sardegna e l’Italia perdono un grande maestro. Le sue pietre ci parleranno sempre di lui. Addio Pinuccio Sciola”.

A metà pomeriggio la nota dal presidente del Consiglio regionale, a nome dell’intera l’Assemblea: “Siamo tutti profondamente dispiaciuti – ha scritto Gianfranco Ganau – per la scomparsa dell’artista Pinuccio Sciola, uno degli artisti più rappresentativi e originali della Sardegna. Sciola è stata una figura importante per la nostra Isola, con le sue opere ha dato lustro alla Sardegna in Italia e nel mondo, rappresentandola nella sua migliore espressione. Ma di lui, oltre alla sua arte, ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale e la sua schiettezza anche quando, come nel caso del simbolo dei quattro mori sulla bandiera della Sardegna, abbiamo avuto pareri divergenti”.

Dopo Ganau ecco il comunicato del presidente della Regione, Francesco Pigliaru: “Pinuccio Sciola – si legge – ha dato lustro alla Sardegna, con il suo talento e il suo costante impegno culturale, ma è riuscito anche a conquistare una dimensione artistica ampia, con riconoscimenti unanimi senza confini. Le sue pietre sonore, simbolo di una potente creatività – prosegue il capo della Giunta sarda – sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo ed esprimono il suo rapporto, stretto e indissolubile, con la Sardegna. Pinuccio Sciola ha saputo raccontare, attraverso un’arte originale, il legame vivo con la terra d’origine. Le opere che ci lascia, molte delle quali arricchiscono il bellissimo e suggestivo giardino sonoro di San Sperate, contribuiscono ad alimentare il ricordo di una figura unica nel panorama della cultura sarda e internazionale”.

Stefano Maullu, parlamentare Ue eletto con Forza Italia, originario della Sardegna e milanese d’azione, scrive: “Pinuccio Sciola ha dato lustro al nostro Paese e viaggiando per l’Europa, ha lasciato la sua traccia inconfondibile. Per chi credeva che l’impossibile non si potesse realizzare, lui ha creato le pietre sonore che il percussionista Pierre Favre ha suonato al Time in Jazz di Berchidda”. Maullu, che a Strasburgo è presidente della commissione Cultura, aggiunge: “Non dimenticando mai le sue origini sarde, Sciola ha reso la piccola cittadina di San Sperate un paese-museo, impreziosito di splendidi murales. La Sardegna ha perso un grande artista, è un amaro addio, ma sono certo che non calerà mai il silenzio nel suo Giardino Sonoro”.

Così Emanuele Cani, deputato Pd: “Pinuccio Sciola è stato un artista che ha lasciato il segno nel mondo dell’arte e della cultura, capace di portare la sua Sardegna in giro per il mondo. Oggi la sua scomparsa ci rende tutti un po’ più poveri”.

 

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