Interrogazione di Serra (M5S) su museo del Bisso: “Non lasciamolo morire”

Il Museo del Bisso di Sant’Antioco e il suo Maestro, Chiara Vigo, rappresentano un modello unico al mondo che unisce il preziosissimo bene immateriale della conoscenza dell’arte della lavorazione del bisso da parte di una famiglia e la gestione di un museo secondo logiche organizzative estremamente innovative, che fanno del museo una realtà vivente e interattiva con le diverse categorie di utenti.

Chiara Vigo è l’ultima erede di questa conoscenza considerata patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Il Bisso è fuori dalle logiche di mercato, in quanto si può solo donare e non vendere, esempi di lavori confezionati con la fibra di pregio che se ne ricava dopo una lavorazione di tradizione millenaria sono presenti in musei di varie parti d’Europa e del mondo.
“Le preziose opere create dal Maestro Vigo, nonché altre donate al museo da vari artisti sono ospitati all’interno dell’edificio storico ‘Montegranatico’ di proprietà del Comune di Sant’Antioco, il quale, nonostante il prestigio internazionale acquisito, intende chiuderlo per presunti problemi di natura tecnica dell’impianto elettrico. Problemi che potrebbero essere risolti anche senza una scelta così drastica”. Lo afferma Manuela Serra, senatrice sarda del Movimento 5 Stelle che ha depositato un’interrogazione a risposta orale, con carattere d’urgenza, chiedendo un intervento celere al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

“L’Amministrazione Comunale – conclude la Serra – anzi che sanare il problema preferisce chiudere un museo di grande rilevanza a livello mondiale. La scelta del Comune appare affrettata e illogica, non è possibile accettare che opere e saperi unici vengano nascosti al mondo e rischino di essere ammassati in un magazzino; non si può far morire un museo che vive solo grazie alla passione, al grande amore e all’opera totalmente gratuita del Maestro Chiara Vigo. Tutti ammirano questo preziosissimo patrimonio culturale che l’Italia ha la fortuna di possedere, non capisco perché il Comune di Sant’Antioco non dimostri di essere dello stesso parere”.

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