Indagine antiterrorismo, a Cagliari manifestazione di solidarietà

Una manifestazione pubblica contro la criminalizzazione della solidarietà: la Rete Kurdistan Sardegna ha organizzato un momento di incontro in sostegno della resistenza kurda e dell’autodeterminazione di tutti i popoli. L’appuntamento è per domenica alle 16 in piazza Yenne a Cagliari.

“Solidali con chi resiste” è il titolo della manifestazione: il pensiero va al popolo kurdo e all’organizzazione Ypg, che dal 2012 ha organizzato una dura resistenza in Siria contro l’avanzata dei terroristi dell’Isis, ma anche al nuorese Luisi Cara e al cagliaritano Antonello Pabis, che due settimane fa sono stati vittime di perquisizioni e indagini da parte della Direzione antiterrorismo della Polizia e della Digos nell’ambito di un’inchiesta sulle attività di combattimento all’estero. Caria e Pabis, secondo gli inquirenti, avrebbero supportato lo Ypg, gruppo considerato vicino al Pkk, il partito curdo che la Turchia e l’Unione europea considerano terroristico.

Poco dopo le operazioni di perquisizione tantissime organizzazioni politiche, sindacali, del volontariato sociale, e poi movimenti, associazioni e semplici cittadini hanno manifestato pubblicamente solidarietà a Lusi Caria e Antonello Pabis.

“Le armate popolari kurde Ypg e Ypj hanno combattuto l’Isis pagando un prezzo di sangue altissimo – si legge nella nota della Rete Kurdistan Sardegna. – Molti combattenti internazionali si sono uniti alla lotta a quel terrorismo sostenuto dalla Turchia, dal Qatar (quello del Mater Olbia) e che ha colpito più volte anche diverse città europee. I sardi solidali combattono, con altre armi, per la difesa dell’isola dall’inquinamento e contro le basi militari, per la difesa della sanità pubblica e contro la fabbrica delle bombe, per il diritto all’autodeterminazione, per la solidarietà e contro l’egoismo. Ma da chi e perché è stata promossa l’azione della magistratura? Chi ha interesse a infangare i volontari internazionali che hanno combattuto contro i veri terroristi? Chi ha interesse a promuovere l’allarme sociale e quindi il terrorismo mediatico? È solo un caso che quell’operazione venga promossa in prossimità delle elezioni? Chi vuole intimidire chi? Sono tutte domande scomode, inquietanti, ma ce le dobbiamo porre”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share