Carbosulcis, 12 dirigenti rinviati a giudizio. Contestati appalti per 40 mln

I vertici della Carbosulcis dovranno comparire il prossimo 16 giugno davanti ai giudici della prima Sezione penale del Tribunale di Cagliari per rispondere di una serie di reati, fra cui abuso d’ufficio, legati agli appalti di manutenzione, ma anche all’acquisto di beni a apparecchiature costose rimaste ferme nello stabilimento di Nuraxi Figus, a Gonnesa. Sono accusati, a vario titolo, di aver affidato senza appalto beni e servizi per 40 milioni di euro. Il Gup Cristina Ornano, come anticipato dalla Nuova Sardegna e dall’Unione Sarda, ha rinviato a giudizio 12 degli indagati chiamati in causa dal pm Gaetano Porcu, titolare dell’inchiesta sulla società mineraria.

I nomi. Si tratta di ex dirigenti e componenti del Consiglio di amministrazione: dall’ex direttore generale Giuseppe Deriu al manager Mario Porcu (consigliere comunale a Carbonia), l’ex presidente del cda Andreano Madeddu, l’ex consigliere Paolo Dessì, già sindaco di Sant’Anna Arresi, i componenti del cda Sergio Matzuzzi, Adolfo Lai, Ettore Diana, Antonello Vargiu, Paolo Alderico Lampis, Mirando Basciu, oltre ai funzionari Giancarlo Crò e Mauro Cicilloni. Nelle prossime settimane verrà composto il collegio di giudici che dovrà processare i 12 imputati, difesi dagli avvocati Luigi Concas, Francesco Angioni, Leonardo Filippi, Luca Pennisi, Giovanni Giulio Pala, Gianfranco Trullu, Massimiliano Ravenna, Giuseppina Lorenzoni, Antonio De Toni e Corrado Murru. L’inchiesta della Guardia di Finanza, durata quasi due anni, era nata da un esposto di un dipendente e si era subito estesa all’intera gestione della Carbosulcis, in particolar modo sull’ acquisto, spesso senza gara, dal 2003 al 2009, di costose attrezzature per milioni di euro che sarebbero dovute servire per il rilancio societario e che, invece, per il pm Porcu non sarebbero mai entrate nel ciclo produttivo.

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