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I seguaci di Doddore: “L’hanno sequestrato. Non cederemo al ricatto”

I seguaci di Doddore Meloni non hanno dubbi: è sequestro di persona. “Non cederemo al ricatto dei sequestratori del nostro presidente Doddore Meloni, la lista di Meris non verrà ritirata dalle elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio”. Così si legge in una nota del coordinamento di Meris, il partito fondato dall’indipendentista Meloni. I militanti confermano la volontà di andare avanti nonostante il mistero della scomparsa del loro leader. La nota prosegue spiegando che il “Presidente Doddore Meloni ha sempre saputo che lo avrebbero fermato in qualche modo, ma ci ha sempre raccomandato di portare avanti ‘Meris in domu nostra’ (Padroni a casa nostra), qualunque cosa gli fosse successa”. La nota ha quindi ribadito la “ferma volontà di voler proseguire nella nostra attività politica così come già previsto”. Al termine del comunicato anche un appello alle istituzioni compreso il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, perché intervengano “contro l’ennesimo sopruso ai danni della persona di Doddore Meloni, fiero combattente per l’indipendenza della Sardegna”.

“Non ci sono novità rispetto a ieri”, ha dichiarato il legale dell’indipendentista, Cristina Puddu, che è anche capolista del partito Meris alla Camera ed al Senato. Per il momento resta alla Procura della Repubblica di Oristano la competenza delle indagini sul presunto sequestro. Sulla vicenda si sta interessando anche la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, dopo l’allarme che ha fatto scattare il piano antisequestri in tutta l’isola. La Dda del capoluogo, col procuratore Mauro Mura ed il pm Guido Pani, sta seguendo la vicenda con attenzione, attraverso gli agenti della Squadra Mobile guidati dal dirigente Leopoldo Testa.

E in serata la Procura di Oristano ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Gli inquirenti confermano che la sigla ‘Guardiani della Nazione’ non era mai apparsa finora. La pista dovrebbe essere quella politica.

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