La famiglia di Fabio Serventi, il ventiquattrenne di Perdaxius scomparso il 21 marzo dello scorso anno dalla casa dei nonni e il cui corpo non è mai stato trovato, chiede di esaminare l’agendina del ragazzo che è stata ritrovata in una cassetta di sicurezza della caserma dei carabinieri di Narcao.
Nonostante fosse stata sequestrata e indicata tra gli atti del fascicolo, il taccuino era sparito nel nulla e per gironi in Procura l’avevano cercato in tutti gli uffici inquirenti. “Il ritrovamento dell’agenda verde – dice Marcella Ballisai, madre di Fabio, in una nota diffusa dagli avvocati di parte civile, Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu – ci restituisce fiducia. Nella fase delle indagini molte piste investigative sono state troppo frettolosamente abbandonate. Anche la ricerca dei mandanti di questo feroce omicidio è rimasta sospesa pur sussistendo importanti elementi investigativi che conducevano ad ambienti del narcotraffico del Sulcis Iglesiente. La ricerca del corpo di Fabio poi, ed è questo il profilo per noi più doloroso, è stata portata avanti senza il necessario coordinamento tra le varie forze di Polizia e la Protezione civile regionale”.
Nel frattempo i due legali depositeranno nei prossimi giorni una istanza di perizia alla Corte d’assise di Cagliari – che ringraziano perché ha attivato “ogni possibile forma di controllo e ricerca del reperto” – affinché “il reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Cagliari svolga ogni più approfondito accertamento per verificare innanzitutto l’esistenza di materiale biologico utile per individuare eventuali profili di Dna. E poi se la stessa agenda sia mai stata immersa in acqua o in altro liquido”.
A processo per la morte di Fabio Serventi – prossima udienza il 20 ottobre – c’è il compaesano Andrea Pinna, di 35 anni, imputato di omicidio premeditato.