Fondi ai gruppi: insieme a Liori sono indagati Artizzu e Dedoni

Ci sono ufficialmente tre nuovi indagati nell’inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio. Ma gli avvisi di garanzia sarebbero una decina.

Salgono a tre, almeno ufficialmente, i nuovi indagati per i fondi ai gruppi in Consiglio regionale: oltre ad Antonello Liori, sono finiti sotto inchiesta, sempre con l’accusa di peculato, anche Ignazio Artizzu e Attilio Dedoni. Liori e Artizzu in qualità di capogruppo e tesoriere di An rispettivamente, durante la legislatura 2004-2009 (la XIII). Dedoni, invece, negli stessi anni ha guidato in Aula i Riformatori. In totale sono 68 i fascicoli aperti dalla Procura di Cagliari dal 2009: tutto è in mano al pm Marco Cocco.

Resta confermato che ad aver ricevuto un avviso di garanzia in questa nuova fase investigativa, sono una decina di consiglieri regionali (o ex). Ma rispetto ai mesi scorsi, sembra cambiare l’ipotesi accusatoria del pubblico ministero. Fino a oggi, infatti, tutti i consiglieri sono stati indagati (o rinviati a giudizio) a prescindere dal loro ruolo. Dai nuovi nomi emerge invece che la Procura di Cagliari potrebbe aver ristretto l’ambito dell’inchiesta alle sole persone che hanno avuto una responsabilità diretta nella gestione dei fondi, cioè il capogruppo e il tesoriere. E magari questi avvisi potrebbero essere, in alcuni casi, un atto dovuto.

L’aspetto, ovviamente, potrà essere più chiaro solo quando si avrà il quadro completo dei nuovi indagati. Ma se la linea venisse confermata, potrebbe alleggerirsi la posizione dei consiglieri “semplici”. Certo è che dal 2009, cioè da quando sono partiti i primi avvisi di garanzia, i condannati sono due su 68: Adriano Salis (Ex Idv) e Sisinnio Piras (Pdl). Per entrambi un anno e otto mesi di pena. Salis è stato giudicato con rito abbreviato chiuso in primo grado a novembre 2013. Piras ha invece patteggiato il 6 maggio scorso (mesi prima era stato anche arrestato).

Con gli avvisi di garanzia ad Artizzu, Liori e Dedoni, emerge un’ulteriore novità: l’indagine del pm Cocco, seppure con la possibilità che si sia ristretta solo a capigruppo e tesorieri, investe partiti che finora ne erano rimasti fuori. Vero che Mario Diana, finito in carcere a novembre di un anno fa, è stato anche capogruppo di An, ma il peculato di cui è accusato, per il presunto acquisto di libri antichi e penne Mont Blanc, sarebbe stato commesso quando era nel Pdl, tra il 2009 e il 2012. Per Artizzu, Liori e Dedoni, invece, il pubblico ministero sta passando al setaccio i conti 2004-2009.

Liori è stato il primo ad ammettere, con una nota resa pubblica alle 19,30, di aver ricevuto “l’invito” a presentarsi “davanti al pm”. Stessa ammissione, via telefono, per Artizzu, due ore dopo. Dedoni, infine, ha spiegato di non aver “materialmente ricevuto l’avviso di garanzia, ma mi è stato riferito da organi di stampa che sono indagato”. Secondo indiscrezioni, i partiti interessati alle nuove indagini non farebbero riferimento solo all’area di centrodestra. L’inchiesta della Procura cagliaritana vale 24 milioni di euro. Ma a partire da questa legislatura i fondi ai gruppi non esistono più: con un voto unanime, il Consiglio regionali li ha cancellati all’inizio dello scorso gennaio.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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