Fondi ai gruppi, c’è il 66° indagato: è Antonello Liori

Antonello Liori, ex assessore all’Industria, è il 66° indagato dell’inchiesta sui fondi ai gruppi. Ma i nuovi avvisi di garanzia sarebbero 10.

C’è il 66° indagato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale: è Antonello Liori (Fratelli d’Italia), ex assessore all’Industria nell’ultima parte della legislatura Cappellacci. Prima aveva guidato la Sanità e il Lavoro con la bandiera del Pdl (l’ingresso nel partito della Meloni è dell’anno scorso). Liori, però, non sarebbe l’unico ad aver ricevuto l’avviso di garanzia in questa nuova fase investigativa del pm Marco Cocco che fa comunque riferimento alla XIII legislatura, quando Liori era di An.

È lo stesso ex assessore, l’unico tra i nuovi indagati, ad annunciare pubblicamente il suo ingresso nell’inchiesta bis aperta dalla Procura di Cagliari lo scorso anno. Liori lo fa con un comunicato stampa diffuso alle 19,30, nel quale si si legge: “Oggi ho ricevuto l’invito del pm  Cocco a presentarmi come persona sottoposta ad indagini in relazione all’inchiesta dei fondi dei gruppi regionali. Mi presenterò fiducioso davanti al pubblico ministero, convinto di aver sempre speso i fondi nell’ambito dell’attività politico-istituzionale”.

Liori è dunque il solo di questa probabile rosa di dieci indagati a uscire allo scoperto. E precisa ancora: “Ovviamente, come dirigente di Fratelli d’Italia, ho informato i vertici nazionali e attendo le loro decisioni a tutela dell’onorabilità del partito”.

Indiscrezioni sugli altri consiglieri regionali (o ex) che hanno ricevuto l’avviso di garanzia, non ce ne sono. Ma il pm stava procedendo per gruppi, quindi è possibile che la lente della Procura si sia allungata sulla stessa area politica dell’ex assessore. Il metodo è stato più volte spiegato dallo stesso pubblico ministero, sebbene le indagini sui pidiellini Mario Diana, Onorio Petrini, Sisinnio Piras e Carlo Sanjust siano state accelerate parallelamente alle verifiche fatte sui gruppi del Pd e dell’Udc. Questo perché la posizione dei 4 berlusconiani veniva considerata grave dalla Procura, tanto che Diana, Piras e Sanjust sono anche finiti in carcere, ma per spese sospette relative alla penultima legislatura, la XIV, dal 2009 al 2014.

Per la Procura di Cagliari, i fondi ai gruppi non venivano usati per finalità politico-istituzionali: di qui il presunto peculato su una torta di 24 milioni spalmati in due legislature. Finora sono stati condannati solo Adriano Salis (ex Idv) e Piras, entrambi a un anno e otto mesi. Il primo andato a giudizio col rito abbreviato, mentre il pidiellino ha patteggiato  il 6 maggio scorso.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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