“Il Consorzio Camù comunica di dover prendere atto dell’indicazione formulata dalla Prefettura di garantire la corretta dialettica democratica nella campagna elettorale, e di concedere una sala dell’Exma a CasaPound, per la realizzazione di un incontro con la stampa”. Con questa nota inviata dal consorzio che ha in gestione il centro comunale culturale di Cagliari, in via San Lucifero, sembra chiudersi la questione sorta due giorni fa sulla concessione dello spazio a Casapound, concessione che in un primo momento era stata negata in quanto “non compatibile con i valori culturali del Centro”.
Ieri, dopo le proteste di Casapound che aveva comunque organizzato un incontro in via san Lucifero, è intervenuta la Prefettura, che ha ricordato l’obbligo di rendere disponibili gli spazi pubblici a tutti i movimenti politici che parteciperanno alle elezioni: in base alla legge sulle campagne elettorali n. 515 del 1993, “A decorrere dal giorno di indizione dei comizi elettorali per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, i comuni sono tenuti a mettere a disposizione, in base a proprie norme regolamentari, senza oneri per i comuni stessi, dei partiti e dei movimenti presenti nella competizione elettorale in misura eguale tra loro i locali di loro proprietà già predisposti per conferenze e dibattiti”.
Il Consorzio Camù, pur essendo un soggetto privato, avendo in gestione uno spazio del Comune si è dovuto adeguare alle indicazioni della Prefettura. La direzione sottolinea comunque che “pur nella necessità di operare in seno agli obblighi di legge, ribadisce fermamente la profonda distanza dei propri valori culturali rispetto alle istanze espresse dal Movimento Casa Pound”.
Francesca Mulas