Evasione su vendita Costa Smeralda: rinviati a giudizio Barrack e altri 12

Il Gup del tribunale di Tempio di Pausania, Caterina Interlandi ha rinviato a giudizio il finanziere americano Tom Barrack per “sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte” e con lui andranno a processo altre 12 persone. Sarà quindi al centro di una battaglia in Tribunale la vendita della Costa Smeralda al fondo del Qatar avvenuta nel 2012. Al centro dell’inchiesta svolta dall’ex procuratore di Tempio, Domenico Fiordalisi il presunto mancato pagamento in Italia dell’imposta dovuta al momento della vendita della Costa Smeralda dalla Colony capital, di cui era proprietario Barrack, al Fondo Sovrano dell’emirato del Qatar. Come anticipato dai quotidiani “L’Unione Sarda” e “La Nuova Sardegna“, durante il passaggio sarebbe stata commessa una frode fiscale per 170 milioni di euro, cioè non sarebbero state versate le plusvalenze tra il costo iniziale e quello di vendita. Per Tom Barrak è caduta l’accusa di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi nel 2012 con conseguente evasione delle tasse per 73 milioni di euro.

Con il magnate americano sono stati rinviati a giudizio Mariano Pasqualone, già amministratore della Sardegna Resorts, gli americani Philippe Lenglet, Jonathan Grunzweig , Thomas Harrison e David Monahan, il lussemburghese Claude Baer , il portoghese Oedro Das Neves Fernades Gouveia (tutti dirigenti della Colony capital), e il cagliaritano Renzo Persico, storico presidente del Consorzio Costa Smeralda. Tra gli indagati ci sono anche Enrico De Cecco (manager italiano di Colony), l’avvocato tributarista di Milano, Stefano Morri, Manuel Luca Baldazzi (consulente fiscale), Andrea Ottaviano (consigliere d’amministrazione della Colony Capital). La posizione di Mohammad Yusof, amministratore delegato di Qatar holding, è stata stralciata perché irreperibile. La decisione del Gup arriva dopo tre anni dalle richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Procura e di fatto chiude l’ultima tranche delle indagini condotte sulla Costa Smeralda dall’allora procuratore Domenico Fiordalisi.

L’intero staff dirigenziale della Colony Capital è difeso dall’ex ministro della Giustizia, Paola Severino, che con i colleghi Francesco Centonze, il cagliaritano Guido Manca Bitti, il collega sassarese Antonangelo Marras e gli avvocati penalisti Rita DedolaBenedetto BalleroGerolamo e Filippo Orecchioni e Franco Coppi completano il pool di difensori.

 

 

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