Europee, sul seggio della Sardegna come minoranza linguistica deciderà la Consulta

Il tribunale civile di Cagliari ha rinviato alla Corte Costituzionale il ricorso presentato dall'”Associazione per la tutela dei diritti dei sardi” che rivendica per l’Isola un seggio a Strasburgo in quando minoranza linguistica riconosciuta dalla legge nazionale 482 del ’99. L’associazione aveva aperto la battaglia legale lo scorso dicembre impugnando l’attuale legge elettorale delle Europee (la numero 10 del 2009) attraverso un team di avvocati guidati da Felice Besostri, uno dei legali che proprio davanti alla Consulta è riuscito a ottenere mesi fa l’annullamento del Porcellum (erano state dichiarati incostituzionali i listini bloccati e i premi di maggioranza).

Il rinvio della legge 10 alla Consulta è stato deciso dal giudice della prima sezione civile, Ignazio Tamponi, dopo aver acquisito ad aprile la memoria difensiva dell’Avvocatura dello Stato che si è costituita in giudizio contro il ricorso. Attualmente, e così sarà alle elezioni del 25 maggio, la Sardegna è accorpata alla Sicilia nel collegio delle due Isole. Dall’associazione, presieduta da Flavio Cabitza, esultano: “Riteniamo – si legge in una nota – che la decisione del giudice Tamponi sia un risultato storico e fondamentale per il futuro della Sardegna in quanto apre la strada per il definitivo riconoscimento come minoranza linguistica nel contesto europeo”.

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