Una delegazione di lavoratori dell’Eurallumina è scesa di nuovo in piazza a Cagliari, davanti alla sede dell’Assessorato dell’Ambiente per monitorare la procedura sulle autorizzazioni necessarie al piano di ripresa produttiva dello stabilimento di Portovesme, nel Sulcis, chiuso da anni. “La mobilitazione, che non si è fermata con gli allerta meteo invernali e non si fermerà neanche con i 40 gradi estivi – spiega la Rsu aziendale – per sottolineare, qualora fosse necessario, la determinazione che mai è venuta meno in questi anni di lotta per l’affermazione del diritto al lavoro delle tute verdi sulcitane”. Nell’ultima decade di giugno si sono svolti alcuni incontri tra i consulenti e i tecnici dell’Eurallumina e quelli dell’assessorato dell’Ambiente per esaminare nei dettagli alcuni dei punti indicati nel fascicolo integrativo scaturito dopo la conferenza dei servizi del 29 e 30 dicembre 2015. Richieste di chiarimenti e integrazioni al progetto di riavvio, che per essere adeguatamente istruite e completate, avevano visto l’azienda Eurallumina richiedere e ottenere una proroga di 90 giorni, a partire dal 10 maggio scorso. La Rsu ricorda che sulla vicenda sclassificazione degli usi civici nelle aree industriali, il Consiglio comunale di Portoscuso ha deliberato positivamente, mentre con la verifica sul campo della realizzazione e del completo funzionamento della barriera idraulica operativa nell’area di stoccaggio dei residui di lavorazione si è di fatto concluso l’intero processo di messa a norme del sito, come richiesto dalla magistratura, su indicazione del ministero dell’Ambiente. Una volta pervenuta la relazione tecnica sul corretto funzionamento della barriera idraulica, che garantisce la salvaguardia della falda, si potrà procedere alla richiesta di dissequestro delle zone A e B, ancora vincolate dal procedimento giudiziario, mentre l’area C e la sala pompe erano già state rese disponibili all’esercizio.
Foto d’archivio – Roberto Pili