Dilaga la protesta dei prof sardi contro i trasferimenti, sit-in sotto il Consiglio

Insegnanti con le valigie di nuovo in piazza. Obiettivo: chiedere che i docenti della Buona scuola siano assunti in Sardegna. Sia quelli già trasferiti nella Penisola, sia i 1.500 docenti isolani che saranno coinvolti entro la fine dell’anno nella cosiddetta fase C. Tutti sotto il Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, per un sit in concomitanza con la discussione in Aula sulla scuola: insieme ai comitati spontanei nati prima delle chiamate oltre Tirreno ci sono anche Gilda, Cobas e Cgil, Cisl e Uil. Il Comitato delle valigie del 10 agosto ha presentato subito una proposta: “Trasformiamo gli organici di fatto in organici di diritto – hanno spiegato Bianca Locci e Marcello Palimodde, due rappresentanti del movimento – I posti nell’isola ci sono: che necessita c’è di far partire gli insegnanti?”.

L’invito è chiaro: assumete i supplenti in Sardegna. Una delegazione del Comitato è stata invitata in Ala per assistere al dibattito con la Giunta chiamata a fare il punto della situazione dopo le proteste degli insegnanti. All’attacco anche la Cgil. “Chiediamo una forte sinergia tra Regione e Governo per il riconoscimento della specificità della nostra Isola – ha detto la segretaria regionale Caterina Cocco – I docenti sardi devono poter lavorare nella propria terra. Dopo 10-15 anni di precariato nell’Isola è chiaro che le aspettative non erano certo quelle di essere trasferiti. Bisogna valorizzare la scuola sarda con i docenti sardi”. Domani è previsto un incontro tra Cgil, Cisl e Uil e assessore all’Istruzione Claudia Firino. Sotto i portici del Consiglio anche la protesta delle scuole paritarie che chiedono certezze su vecchi e nuovi contributi regionali. Un mondo – spiegano i gestori che hanno iniziato lo sciopero della fame – che coinvolge 13.000 bambini e 2.000 dipendenti. Il presidente Francesco Pigliaru ha incontrato questo pomeriggio una delegazione. “Ci ha rassicurati sui fondi a disposizione ma noi chiediamo un impegno scritto”, ha sottolineato Emanuela Pinna, gestore di una scuola. Pronti a trascorrere la notte davanti al porto. (foto e video di Roberto Pili)

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