Design, diplomi Ied al tempo del Covid: discussioni al via, il tema è “Respect”

Fra il 30 luglio e il 3 agosto l’Istituto europeo di design di Cagliari inaugura le sessioni di tesi di diploma dei corsi triennali. Ultima tappa per i diplomandi dello Ied che è riuscita a trasformare l’emergenza Covid-19 in una opportunità, facendo del “cambiamento” la parola d’ordine. Gli studenti e le studentesse, come tutti, si sono confrontati con il periodo del lockdown, che ha coinciso proprio con i mesi di lavoro più intensi per la finalizzazione dei progetti. Scuola e studenti hanno reagito, non è stato perso un solo giorno di lezione, e sono stati apportati degli accorgimenti e adattamenti subito a metà percorso. Una situazione che ha stravolto il loro classico iter di studi ma che scuola e studenti hanno saputo trasformare in un’occasione di crescita come persone e come designer, grazie a nuovi stimoli e agli innovativi processi di lavoro, sviluppando contenuti di grande attualità.

Lo Ied della Sardegna, come tutte le sedi italiane, non ha mai interrotto la didattica, attivandosi sin dal 9 marzo con la formazione a distanza, superando la suddivisione canonica fra lezioni teoriche, pratiche o di laboratorio con lezione svolte in streaming e tutoring online. Il passaggio alla formazione a distanza è stato accompagnato da un sistema integrato di servizi che ha permesso di supportare tecnologicamente gli studenti, e permettere loro di portare avanti i rispettivi progetti di tesi e di lavorare con sufficiente serenità, nonostante le condizioni particolari.

Sono diversi i progetti presentati dai diplomandi Ied in gruppo o individuali, realizzati in collaborazione con alcune importanti aziende del territorio sardo e non solo, all’interno di un unico tema condiviso con le altre sedi: “Respect! Persone. Futuri. Luoghi.” Declinazioni differenti e libere in base ai temi specifici e alla tipologia dei corsi, ma riconducibili a un concetto trasversale, ovvero quello del “rispetto”.

Tra le tesi, per citarne alcune del corso di Interior Design: “Inside Aut” di Maria Rosalia Cadau e “Per fare un albero” di Maria Vittoria Mecacci, progetti di riqualificazione di due reparti infantili all’interno della struttura sanitaria G. Brotzu di Cagliari pensati per migliorare la condizione di degenza e l’esperienza dei piccoli ospiti tramite ambienti facilmente fruibili e confortevoli; “Blue Train” di Luca Poerio, la riqualificazione, per mezzo di moduli reversibili prefabbricati in legno, delle case cantoniere abbandonate lungo il percorso del Trenino verde che attraversa alcune delle zone più suggestive dell’interno della Sardegna, al fine di consentirne l’utilizzo come alloggi turistici; il progetto “Pixel Cerasarda” di Paride Murgia che si concentra sullo sviluppo di nuovi concept espositivi destinati ai prodotti della ceramica artigianale, e dei suoi utilizzi innovativi nel campo dell’interior design.

Oppure, fra quelle sviluppate dagli studenti del corso di Media Design: l’ideazione di una campagna social di sensibilizzazione contro gli stereotipi femminili in ambito professionale dal titolo “#fachesiavveri”, realizzata da Francesca Cau e Noemi Barsanti con Terre des Hommes, l’organizzazione internazionale non governativa per la difesa dei diritti delle donne e dell’infanzia; la progettazione e lo sviluppo di una graphic novel per la promozione e la divulgazione del progetto “Indifesa”, ancora con Terre des Hommes, ispirato alla storia di Nandhini, una sposa bambina sfuggita a un insopportabile destino, un progetto di Lorenzo Solina, Mattia Mura, Irene Lai e Giulia Usai; “IdFashion” di Enrico Deiana e Luca Genna che vede la progettazione di un’app per la promozione, il riuso, il riciclo e un vero e proprio ricondizionamento dei capi di abbigliamento di alta gamma, per implementare l’aspetto della sostenibilità del sistema moda; e ancora, “WaterReality” di Filippo Boi e Raffaele Serra, una installazione interattiva come strumento di lettura per la sensibilizzazione delle persone sulle criticità e sui possibili distopici futuri che causerebbe l’utilizzo indiscriminato dell’acqua.

“Con coraggio e determinazione abbiamo affrontato il lockdown e siamo andati avanti con la formazione e con lo sviluppo di questi nuovi, intensi e interessanti progetti di tesi di diploma che declinano il termine “rispetto”, con stretti collegamenti con il nostro territorio e le sue caratteristiche, ma con una apertura nei confronti del mondo. Una bella sfida per Ied Cagliari e la sua comunità di studenti, una nostra risposta per dare una visione positiva del futuro e speranza di ripresa veloce alla comunità. Le nostre tesi saranno on line, nel rispetto delle norme nazionali e della necessità di distanziamento sociale. Ma riapriremo a settembre con una formula di erogazione della formazione mista, sino a nuove indicazioni ministeriali”, spiega Monica Scanu, direttrice di Ied Cagliari.

 

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