Nel tardo pomeriggio di ieri i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Nuoro, hanno arrestato Francesco Pinna, zio dei due giovani di Orune e Nule in carcere per gli omicidi di Gianluca Monni e Stefano Masala, accusato di aver minacciato il testimone chiave dell’inchiesta.
La nuova misura cautelare per l’allevatore di Nule, di 58 anni, è stata emessa dal gip del tribunale di Nuoro Mauro Pusceddu su richiesta del Pm Andrea Vacca. Pinna, già agli arresti domiciliari da qualche mese nella sua azienda di Oschiri, era stato scarcerato dal tribunale del Riesame per un vizio procedurale, su istanza presentata dal suo difensore Agostinangelo Marras. Ora l’uomo è tornato agli arresti nella sua azienda.
Secondo l’accusa, Pinna avrebbe intimorito il teste per impedirgli di raccontare particolari decisivi ai fini delle contestazioni mosse ai due giovani accusati del duplice omicidio. Le minacce dell’allevatore erano state denunciate da Alessandro Taras, indagato per favoreggiamento. In una telefonata a Matteo Taras, fratello di Alessandro, Pinna avrebbe intimato: “Dì a tuo fratello di stare attento a quello che dice”. Il teste aveva comunque confermato le sue dichiarazioni in sede di incidente probatorio sia al tribunale di Nuoro che in quello dei minori a Sassari.