Cuglieri, la strada tra gli uliveti. Soprintendente: “Stop, se necessario”

Si arricchisce di una nuova pagina la lunga storia della variante alla 292: nel tentativo di bloccare i sette chilometri di strada (viadotto monstre tra gole e uliveti incluso) ai piedi del Montiferru, l’amministrazione di Cuglieri chiederà a Soprintendenza e Regione di revocare le autorizzazioni già concesse.  Questa la reazione del soprintendente ai Beni paesaggistici di Cagliari e Oristano Fausto Martino alla notizia: “Laddove richiesto, non faremo mancare le nostre valutazioni. Se poi emergeranno criticità, la Soprintendenza potrebbe anche fare un passo indietro sull’opera. E valutare alternative insieme alle altre amministrazioni competenti”.

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In pratica, il soprintendente sospende il giudizio in attesa di valutare tutti i dettagli del progetto. Ma si dice disposto a verificare con attenzione l’impatto paesaggistico dell’opera approvata prima del suo arrivo in Sardegna. Non un dato da poco, se si considera che l’ente avrebbe anche potuto rifiutare la proposta del comune di ritornare sui permessi già rilasciati. L’ultima e definitiva autorizzazione della Soprintendenza risale al marzo del 2015, quando l’architetto Francesca Casule, predecessore di Martino in via Cesare Battisti, firmò il via libera alla variante di progetto presentata dalla Preve Costruzione, società aggiudicataria dell’appalto bandito dalla provincia di Oristano.

Il colloquio con il soprintendente è anche l’occasione per fare luce sulla profonda divergenza di posizioni tra il Servizio di Tutela del Paesaggio della Regione e la Soprintendenza del maggio 2013, quando il parere non favorevole all’intervento degli uffici regionali venne letteralmente ribaltato dai funzionari del Ministero dei Beni Culturali. Sulla vicenda, Martino puntualizza: “Niente da eccepire sul piano formale, può accadere che Regione e Ministero abbiano posizioni differenti. In ogni caso, la decisione finale è della Soprintendenza. Solo che in genere succede il contrario: la Regione promuove l’intervento e la Soprintendenza lo cassa in ottemperanza a quella che è la sua funzione: conservare il paesaggio”. E nei dintorni di Cuglieri,  laddove sta sorgendo il tracciato della strada, non mancano boschi e corsi d’acqua da tutelare: sono proprio questi gli aspetti su cui d’ora in avanti si focalizzerà l’attenzione della Soprintendenza.

Certo è che l’amministrazione di Cuglieri quei 7 chilometri di asfalto non li vuole.“Anche perché la strada di bordovalle realizzata nel 2009 risolve i problemi di viabilià nell’area”, ha più volte ricordato il primo cittadino.

Al contrario, l’opera è fortemente sostenuta dalla Provincia di Oristano. “Con il nuovo tracciato si abbatteranno i tempi di percorrenza tra il capoluogo di provincia e i comuni della Planargia”: questa la tesi sposata ad Oristano.

Dopo numerosi ricorsi ai giudici amministrativi, di recente il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell’amministrazione cuglieritana, imponendo al Tar di esprimersi sulla validità dell’iter che ha portato all’approvazione del progetto. È della partita anche la Procura di Oristano, che ha aperto un fascicolo sulla strada: il pm Andrea Chelo sta accertando tramite il Corpo Forestale la presenza di eventuali danni all’ambiente e di irregolarità del procedimento autorizzativo.

Piero Loi

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